''Cosa c'entra la legge contro l'omofobia che difende il principio della non aggressione per motivi razzisti contro gli omosessuali, con il matrimonio egualitario? Porre un aggravio di pena in capo a coloro che per motivi omofobi diffamano, picchiamo o addirittura uccidono, non è solo utile a garantire alla legge i malintenzionati ma avrà un valore altamente educativo per costruire una società culturalmente più avanzate''. Così Alberto Villa, coordinatore della commissione regionale contro le discriminazioni basate sull'orientamento sessuale e identità di genere, commenta la manifestazione di questo pomeriggio delle 'Sentinelle in piedi, movimento che afferma di difendere la libertà di pensiero e che contesta la validità della legge sull'omofobia e la transfobia. ''Evidentemente - scrive Villa - questo movimento, partecipato da molti cattolici, non fa suo neppure l'appello e le parole di Papa Francesco che fa dell'inclusione, dell'uguaglianza e della comprensione delle diversità il fulcro del suo mandato. E' necessario non raccogliere le provocazioni ed andare avanti con l'approvazione della legge contro l'omofobia in discussione al senato e fare pressione affinché Governo e Parlamento mettano in discussione una proposta di legge, quantomeno, sulle unioni civili''.
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