Un' Italia più onesta, dove rispetto e civiltà siano i valori fondamentali. Un'Italia dove la politica è vista quasi con fastidio e dove i problemi del lavoro sono la priorità assoluta per le famiglie.E' questo lo scenario disegnato per il nostro paese da SWG LAB, nella ricerca svolta tra ottobre e novembre su un campione di 1000 intervistati.
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Un paese, il nostro, in cui l'insicurezza regna sovrana: secondo il sondaggio, infatti, la percezione di vivere in un posto sicuro è passata, dal 2003 al 2013 dal 45 al 31%. Accanto a questo dato emerge quello relativo ad un vero e proprio rifiuto verso l'immigrazione e l'integrazione con chi arriva in Italia: dal 2004 al 2013 si è passati dal 58 al 28%.
Il lavoro, dunque: quasi tutte le risposte legati ai bisogni nella zona in cui gli intervistati vivono richiamano a questa emergenza. Il 60% chiede punti informazione per orientarsi nella ricerca, il 58% direttamente strutture di orientamento e il 55% realtà che aiutino i sempre più numerosi adulti licenziati a reinserirsi nel mondo del lavoro. E il sintomo che il problema occupazionale è primario arriva dalle risposte sulle preoccupazioni degli italiani: la disoccupazione, con il 53%, è al primo posto, seguito dalla pressione fiscale(45%), dalla precarietà del lavoro(40%) e dai bassi livelli di salari e pensioni(34%).
L'Italia del 2014 non vuole che vengano abbandonati anche i soggetti "deboli": il 56% chiede servizi di aggregazione per bambini e adolescenti oltre a cure domiciliari per anziani. E in tanti desiderano possibilità di socializzazione e assistenza residenziale per la terza età oltre al sostegno verso famiglie a basso reddito(il 52%).
Una nuova società con nuovi valori , dunque. Il campione intervistato da Swg quello meno presente attualmente è l'attenzione al bene comune, seguito, dal concetto di moralità, dal senso del dovere e dal rispetto per gli altri. Riallacciandosi, invece, ai valori che servono per il futuro, dopo onestà, rispetto e comportamento civile gli italiani scelgono libertà, famiglia, giustizia e pace. Quelli meno "gettonati" sono bellezza, impegno per gli altri, sicurezza e fratellanza e tolleranza. E a proposito di tolleranza, se nel 2004 il 58% degli intervistati riteneva non si dovesse demonizzare chi veniva da fuori Italia, ora la percentuale si è più che dimezzata passando ad appena il 28%.
Dato interessante riguarda un fondamento della vita repubblicana italiana, ovvero la Resistenza intesa come elemento chiave della Costituzione: nel 2004 lo vedevano così il 75% degli intervistati, una percezione crollata nell'ultima ricerca al 54%.
Cresce, invece, la voglia di coniugare occupazione e ambiente: dal 57% di 6 anni fa al 72% del 2013.
Infine la valutazione della politica. Una volta i tecnici erano visti come la panacena di tutti mali per la gestione governativa e della cosa pubblica. Nel 2009 il 73% degli intervistati vedeva nei tecnici la panacea di ogni male: oggi la percentuale è crollata al 53%. E niente più forme di "compromesso": l'Italia vira verso una visione fondamentalistica della politica, tanto che la "mediazione" è ritenuta inaccettabile dal 48% degli intervistati con un dato in aumento di 10 punti dal 2005.
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