cronaca

3 minuti e 2 secondi di lettura
Il Consiglio dei ministri ha dichiarato lo stato di emergenza per l'ondata di maltempo che ha colpito la Sardegna. E' stato deciso lo stanziamento immediato di 20 milioni di euro. "Abbiamo deciso di fare subito il Cdm per dichiarare lo stato di emergenza, che consente di avere immediatamente regole per interventi più rapidi e di individuare un primo ammontare di risorse per le primissime emergenze emerse stanotte" spiega il premier Enrico Letta, che ha definito quanto avvenuto in Sardegna una "tragedia nazionale".

Il ministro all'Ambiente Andrea Orlando, in un'informativa alla Camera dei Deputati, ha riferito che la Protezione Civile, nella giornata di domenica, indicava "un'elevata criticità del rischio idrogeologico", ricordando che, su una scala di tre valori, quello previsto era quello di livello massimo, prevedendo, tra gli effetti associati, anche la "perdita di vite umane". 

Il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, sta seguendo l'evolversi della situazione determinatasi a seguito della tragica alluvione in Sardegna, attraverso il Dipartimento della Protezione Civile e le Prefetture interessate. Napolitano esprime "solidarietà alle comunità" e "commossa partecipazione".

 "La Protezione Civile della Liguria è pronta a intervenire se ci sarà bisogno" ha annunciato l'assessore Briano. Il governatore ligure Burlando ha aggiunto che la regione "esprime grande vicinanza alla Sardegna per l'immane tragedia che l'ha colpita nelle ultime ore. Il dramma è simile a quello che colpì la nostra regione due anni fa provocando tanti morti".

Franco Gabrielli, capo della Protezione Civile, è a Olbia per seguire la situazione e ha partecipato a un vertice in Comune a Olbia con il governatore, Ugo Cappellacci. "Questa è una calamita naturale. In 24 ore è sceso un quantitativo di pioggia pari alle precipitazioni di sei mesi, con punte di 450 millimetri nella zona di Orgosolo (Nuoro) in 12 ore" ha detto Gabrielli. Tutta la zona orientale, da Villagrande sino ad Arzachena ha registrato, secondo la Protezione civile, valori fra 250-400 millimetri. "Con questi quantitativi - ha aggiunto Gabrielli - non ci sono territori a riparo".

Sono 18 i morti di cui tredici vittime sono in provincia di Olbia. E' questo l'ultimo bilancio della Protezione civile regionale che segnala anche un disperso a Olbia. Solo proprio la città gallurese e la sua provincia le zone più colpite: otto qui le vittime accertate, tre delle quali nel crollo di un terrapieno a Monte Pino sulla provinciale per Tempio e il bambino recuperato poche ore fa dai vigili del fuoco.

Sterminata anche una intera famiglia di brasiliani residente ad Arzachena: il seminterrato nel quale abitavano è stato sommerso da tre metri d'acqua e tutti gli occupanti - padre, madre e due figli di 16 e 20 anni - sono rimasti intrappolati morendo annegati. Altre quattro vittime si sono registrate a Torpè, nel nuorese, altro epicentro del ciclone Cleopatra che da ieri sta seminando morte e distruzione in gran parte dell'isola. Infine la conta delle vittime porta a Uras (Oristano), dove è morta una pensionata, ed a Dorgali (Nuoro), qui a perdere la vita è stato un agente della Polstrada, impegnato assieme a altri tre colleghi nel trasporto di un ferito, quando l'auto su cui viaggiavano è precipitata da un ponte.

In città questa notte hanno dormito negli alberghi centinaia di cittadini costretti ad abbandonare le loro case completamente allagate. Altre migliaia sono gli sfollati che hanno trovato ricovero in strutture pubbliche come le palestre. Scuole chiuse nelle zone più colpite dal ciclone e ancora molte strade interrotte compresi alcuni tratti della statale 131, principale via di collegamento fra il nord ed il sud dell'isola.