
Secondo le indagini vi sono 58 società coinvolte, 42 italiane e 16 straniere in dieci stati esteri.Si indaga anche in Lombardia, Liguria, Toscana, Marche e Lazio. Secondo le fiamme gialle, gran parte della merce partiva da società comunitarie e rientrava presso le stesse, senza arrivare mai al consumo finale, attraverso un meccanismo di società, alcune delle quali completamente fittizie o intestate a prestanome, che consentiva di non pagare l'Iva. Sempre grazie allo stesso meccanismo, i due imprenditori, che hanno 40 e 47 anni, riuscivano a commercializzare il materiale informatico sottocosto provocando danni alla concorrenza.
IL COMMENTO
Amt, a Tursi il teatro della crisi: tutti sul palco (tranne uno) e una città che aspetta la verità
La medicina di genere sia parte della ricerca e della cura di tutti