Lo hanno sfregiato e fratturato il cranio a calci e pugni perché si aggirava nei vicoli con un amico parlando al telefonino in nigeriano: si potrebbe nascondere un motivo "razziale" tra stranieri dietro una violenta aggressione avvenuta in via Prè che ha visto un nigeriano di 45 anni finire in ospedale al Galliera con ferite e traumi guaribili in 40 giorni.
I carabinieri della compagnia di Portoria per questo fatto hanno sottoposto a fermo di polizia giudiziaria sei tunisini. Sono tutti accusati di lesioni personali aggravate. Uno di questi nordafricani era ubriaco e in caserma si è sentito male entrando in coma etilico. Ora è ricoverato in stato di arresto al pronto soccorso dell'ospedale Galliera.
IL COMMENTO
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