L'ancora della Jolly Nero, il cargo che la notte del 7 maggio scorso urtò la Torre piloti del porto di Genova facendola crollare, causando 9 morti, fu gettata quando la portacontainer si trovava a soli 25 metri di distanza dalla torre piloti. Una manovra fatta troppo tardi, secondo gli inquirenti, e quindi quasi del tutto inutile. E' quanto emerso dai riscontri tecnici di procura e ufficiali della capitaneria. Nelle comunicazioni registrate dal Vdr (Voyage data recorder), le cui trascrizioni non sono state ancora depositate dai periti, si sente l'ufficiale di poppa che indica al comandante la distanza di 25 metri dalla banchina. E' soltanto in quel momento che viene gettata l'ancora. Al momento restano cinque gli indagati: a carico del comandante Roberto Paoloni, del pilota Antonio Anfossi e del primo ufficiale Lorenzo Repetto, le ipotesi di reato sono omicidio colposo plurimo, attentato alla sicurezza dei trasporti e crollo di costruzioni; per il terzo ufficiale Cristina Vaccaro é ipotizzato il solo reato di falso per omessa annotazione sulla check list del non funzionamento di apparati di bordo; mentre la società Ignazio Messina è iscritta sul registro degli indagati per responsabilità amministrativa dell'Ente derivante dal reato di omicidio colposo plurimo caratterizzato dalla violazione delle norme sulla sicurezza del lavoro a bordo delle navi. (ANS
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