I sindaci dei Comuni spezzini soci di Acam - la multiutility che si occupa della gestione di acqua, gas e rifiuti - hanno votato a larga maggioranza il piano di riassetto del gruppo.
Un atto fondamentale nell'ottica del salvataggio dell'azienda, impegnata nella difficile partita giudiziaria per evitare la liquidazione.
Acam ha un buco di 500 milioni. Il Consiglio di Amministrazione di Acam ha ricevuto il mandato per il deposito, il prossimo 18 giugno, al Tribunale della Spezia del piano e della ulteriore documentazione necessaria, inclusi quindi anche gli accordi tra i creditori che devono ottenere almeno il 60% del consenso.
"L'approvazione del piano - ha dichiarato il Presidente dell'Assemblea dei Soci, il sindaco della Spezia Massimo Federici - è uno snodo importantissimo del percorso di riassetto e di rilancio di Acam.
Il piano è impegnativo e richiede che da parte dei soci e dell'azienda vi sia ora il massimo impegno per garantirne l'attuazione nelle sue varie fasi e articolazioni. Oggi abbiamo finalmente un percorso chiaro e sappiamo cosa è necessario fare per uscire dalla grave situazione nella quale Acam è stata in passato portata". Tra i comuni che non hanno votato il piano, quelli dell'alta Val di vara, contrari all'ipotesi di realizzazIone della discarica di Mangina.
cronaca
Acam, i sindaci "benedicono" piano di riassetto
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