Cronaca

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Emanuele ed Elisa questa volta hanno scelto di non farsi vedere. Gli è bastata la sfuriata della preside dell’altra mattina. Stavolta al suono della campanella sono stati abili ad aggirare l’assalto di telecamere e giornalisti. E ad allontanarsi chissà, almeno mano nella mano, dalla scuola, l’istituto Rosselli di Voltri, finito alla ribalta della cronaca per questa storia d’altri tempi. Hanno lasciato ai loro compagni il compito di commentare l’imbarazzante decisione di una preside, un po’ troppo “antica”, come dicono loro, che proprio non accetta effusioni nel cortile dell’istituto, neppure se si tratta di un bacio casto. E che quindi minaccia sospensioni. Sabato i ragazzi, compatti, hanno protestato non facendo lezione. Stavolta l’idea di un bacio collettivo davanti al portone della scuola ha trovato pochi consensi. Solo un paio di coppie si sono lasciate timidamente andare, con quella genuinità e quell’imbarazzo tipico di chi ha 15 anni. Quando il bacio è “un’impronta profonda nel cuore” come recita il testo di una canzone, che qualcuno ha trascritto in mezzo a mille promesse d’amore, sul tunnel che porta alla scuola. Serena è la sorella di Emanuele. Parla lei a nome di tutti: "A casa mia mamma s'è messa a ridere -dice- mentre mio papà è venuto a parlare con la preside, per capire meglio. Spero che mio fratello continui a sentirsi libero di poter baciare la sua fidanzata. Io continuerei a farlo". La preside ha intanto annunciato una riunione straordinaria del consiglio di istituto per ribadire un po’ di cose: non solo niente baci, ma lezioni separate tra maschi e femmine nell’ora di educazione fisica, guai all’ombelico scoperto, banditi piercing e pantaloni strappati. I professori escono a testa bassa, bocche cucite, imbarazzo evidente. La vicenda ha intanto fatto il giro d'Italia. Anche il ministro della solidarietà sociale, Paolo Ferrero, è intervenuto: "Trovo demente -ha detto- che due ragazzini, perché si sono baciati fuori scuola, rischiano di essere espulsi. Quel bacio segnala la voglia di affetto che è proprio il contrario del bullismo". (Davide Lentini)