Cronaca

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La notizia era già stata anticipata a Primocanale, la settimana scorsa.

 "L'ipotesi di una moschea a San Benigno per noi andrebbe meglio rispetto al Lagaccio", dice Salah Hussein, presidente della Comunità islamica di Genova, a margine di un convegno sul dialogo interreligioso e sull'accoglienza organizzato presso la Commenda di Pré.

Hussein ha detto che il maggior gradimento deriva dall'essere "meno residenziale, molto servita dal punto di vista della viabilità, vicino al terminal traghetti".


Per la comunità islamica genovese, ha aggiunto, "sarebbe un'ottima soluzione, ma non c'é ancora una proposta reale". "

Con l'amministrazione Doria abbiamo ribadito che la prima soluzione ci va bene ma qualora ci fosse una soluzione migliore sia per la comunità che per i genovesi in generale potremmo cercare una soluzione alternativa" ha aggiunto.

Per Hussein secondo le ultime stime a Genova "ci sono circa 12 mila persone di religione islamica anche se non tutte sono praticanti, per cui si potrebbe ipotizzare un afflusso di circa un migliaio di persone alla preghiera del venerdì". "Sono convinto che se fosse costruita la moschea, non tutti gli altri centri di preghiera saranno chiusi".

Secondo padre Pierbattista Pizzaballa, francescano, dal 2004 Custode della Terra Santa, "la società deve rispondere con i criteri di libertà, uguaglianza, diritto al culto, in maniera adeguata e nello stesso tempo con sereno spirito critico". Pizzaballa ha ricordato che "in Terrasanta, in Medio Oriente, il problema è la convivenza tra culture e fedi diverse" mentre in Italia e a Genova ci si deve porre la domanda dell' integrazione".