Cronaca

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 Ecco una presentazione delle canzoni in gara tra i Campioni del festival di Sanremo 2013.

RAPHAEL GUALAZZI - Sai (ci basta un sogno) - Raphael ha già
ampiamente dimostrato di essere uno dei talenti più originali
della musica italiana ma questa è una canzone da applausi, un
inizio quasi sospeso senza ritmica, poi un'apertura soul che fa
pensare alle notti all'Apollo Theatre in un equilibrio perfetto
tra groove e orchestra. Da inserire nelle specie musicali
protette.


Senza ritegno - Un curioso mix tra funk e latin, con
un'atmosfera generale che fa pensare che il giovane Gualazzi ha
già ben chiaro che, nella musica, non si va lontano se si
rimane chiusi nelle formule. Avventuroso.


ELIO E LE STORIE TESE - Canzone mononota - Signori giù il
cappello.

Questa è una canzone che andrebbe portata nelle
scuole per diffondere il piacere della musica.

Un concentrato di
intelligenza, tecnica e irresistibile comicità. Come spiegato
dal titolo, il brano è costruito attorno a una sola nota e
potrebbe avere come sottotitolo "storia della canzone in tre
minuti".

Una storia che fa schiantare dalle risate ma che è un
saggio di virtuosismo da brividi. Da assumere più volte al
giorno in questa nostra epoca così difficile.


Dannati forever - C'era da aspettarselo che "gli Eli"
avrebbero giocato con la par condicio. Nella consueta (per la
band) miscela di raffinatezze tecniche, scorre un testo che
scherza con la masturbazione ("continuamente pisello
toccato"), manda all'inferno "onanisti, comunisti, Gengis
Khan, sodomiti, giornalisti, esodati, nudisti, moderati",
esclama "pergiove, perdinci, perdiana, perbacco" e
maliziosamente racconta "dopo una cena elegante all'improvviso
fornichi". Della serie: una risata vi seppellirà.


MALIKA AYANE - Niente - Il pezzo l'ha scritto Giuliano
Sangiorgi, la voce dei Negramaro. Si sente la sua personalità
che porta Malika in un mood diverso dalle atmosfere felpate cui
ci ha abituato. C'é molta intensità e un'apertura melodica che
le offre la possibilità di colpire note difficili. Un abito
chic per la tradizione.


E se poi - Anche questa l'ha scritta Giuliano Sangiorgi. "E
se poi" è una canzone più vicina allo "stile Ayane", con il
suo andamento di un'eleganza vagamente indolente. La rivincita
delle sfumature.


SIMONA MOLINARI con PETER CINCOTTI - Dr Jekyll Mr Hyde - Un
inedito di Lelio Luttazzi che è uno dei fiori all'occhiello di
questo festival. Con la preziosa complicità del piano di
Cincotti (che si concede un assolo in 4/4 swing), Simona
Molinari è perfettamente a suo agio in questo saggio di
squisita ironia nonsensical ("ti ho visto ridere di fronte alle
disgrazie della gente ti ho visto piangere durante la cattura di
un serpente ma tu chi sei? Verosimilmente non lo sai e la
stessa sorte tocca noi che siamo tutti mezzi matti un poco Dr
Jekyll a Little Mr Hyde").
La terapia del sorriso.


La felicità - Simona Molinari canta
con la voce filtrata dall'effetto "radio" in un brano dal
gusto retro arricchito dalle note "stride" di Cincotti.
Innocuo.


CHIARA - L'esperienza dell'amore - Per diverse ragioni, c'é
molta attenzione attorno alla vincitrice di X Factor. Chiara ha
una bella voce e affronta con sicurezza e ammirevole confidenza
con l'intonazione la canzone scritta da Federico Zampaglione
insieme a suo papà Domenico. Una hit potenziale.


Il futuro che sarà - Il testo è di Francesco Bianconi e in
questo momento in Italia non sono in molti a scrivere versi in
musica di questo livello. La struttura musicale è interessante,
bella la coda con il bandoneon. Una modesta proposta: suonarla
all'Ariston con Richard Galliano? Il fascino della parola
scritta.


DANIELE SILVESTRI - A bocca chiusa - Daniele (ahi, ahi) non
ha finito i compiti e oggi si è ascoltato il provino piano e
voce. Che va già bene così (non sarebbe poi tanto male se
qualcuno scegliesse una versione così minimale).

Un bel testo che parte dalla citazione della Società dei magnaccioni e si
avventura con sguardo disincantato verso la cronaca dell'impegno
militante ("passa il corteo si riempiono le strade e semo tanti
che quasi fa paura o solo tre sfigati come dice la Questura e le
parole, si lo so, sò sempre quelle scuola lavoro che temi
originali se non per quella idea de esse tutti uguali"). Semo
romani ma la sappiamo lunga. Anche a bocca chiusa.


Il bisogno di te - Ecco il Daniele Silvestri più scanzonato
che fa rima con idea e Mennea. Il fratello di "Salirò".