A un anno dall'alluvione del 4 novembre dello scorso anno a Genova, messa in ricordo delle vittime nella parrocchia di Quezzi, in largo Merlo: forte l'appello alla politica lanciato dal parroco della chiesa dove il 9 novembre vennero celebrati i funerali di una delle vittime, la giovane Serena di 19 anni, morta mentre provava a portare a casa in motorino il fratelli preso a scuola: "Sta emergendo dalla cronaca una seria di bugue da far venire i bricidi - ha detto il vicario della zona, don Fernando Primerano - e invito i politici a fare chiarezza su quanto successo lo scorso anno".
Il riferimento alle inchieste che hanno visto diversi indagati, tra cui l'ex assessore alla protezione civile del comune, Francesco Scidone, oltre a responsabili di protezione civile del Comune, che avrebbero modificato, o saputo della modifica di alcune carte per nascondere le carenze nella gestione della situazione.
In platea, oltre al cardinale di Genova e presidente della Cei Angelo Bagnasco, anche molti amminstratori, come il sindaco Marco Doria.
Queste alcune parole del cardinale Angelo Bagnasco: "Allora ho visto insieme alla sofferenza e al dolore la volontà di ricominciare. Il fango non ha soffocato gli animi e ho visto un'onda avanzare, quella della solidarietà". "Adulti e giovani, istituzioni e volontari - ha detto Bagnasco - hanno dato una mano con generosità".
Con i figli e il marito di Angela Chiaramonte, il figlio e il marito di Evelina Pietranera, e i genitori di Serena Costa, ci sono il sindaco di Genova Marco Doria e il prefetto Francesco Musolino, oltre alle altre autorità militari e civili. Sei le vittime di quell'alluvione: oltre a Serena, Evelina, Angela morirono anche Shiprese, Djaili e le sue due bimbe Gioia e Gialissa, di 1 e 8 anni.
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