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Una sconfitta alla vigilia era da mettere in conto, ma di certo non di queste proporzioni. In un  Paladonbosco gremito e festante, l’Armani Milano ha infatti superato nettamente i pari età del CAP Genova palesando una superiorità tecnica e atletica che giustificano in pieno il punteggio finale di
83-32. Una dura lezione per i ragazzi di coach Rocco che, dopo la bella vittoria all’esordio contro Varese e l’opaca prova offerta ad Arona - in cui però pesava l’assenza simultanea dei due playmaker della squadra - avranno sicuramente di che riflettere in previsione dei prossimi incontri.


La squadra genovese è apparsa troppo fallosa e disattenta ed è riuscita a rimanere in partita solamente nel primo quarto, chiuso comunque con un poco incoraggiante - 8. Nella seconda frazione Milano, guidata da un ottimo Merlati, ha inflitto agli avversari un severo parziale (17-0),  mostrando una pallacanestro di qualità grazie a una veloce circolazione di palla e a un’altissima percentuale al tiro.

Arrivati alla pausa lunga sul risultato di 40-14, il match non aveva più molto da dire. Ci si aspettava una reazione d’orgoglio da parte dei padroni di casa, arrivata nei primi minuti del terzo quarto grazie alla mano calda di Bianco, capace di infilare due triple ravvicinate e alcune pregevoli giocate.
Ma niente di più. La pressione di Armani non si è allentata e gli ospiti, sorretti da una manovra avvolgente che ha esaltato le qualità di Bartoli e del giovanissimo Picarelli, hanno chiuso la frazione sul 61-26. L’ultimo quarto è stato di pura accademia per i meneghini, che hanno offerto
allo sportivo pubblico locale un repertorio di alto livello, tra passaggi no look, stoppate e schiacciate.


L’inglorioso punteggio finale racconta di un CAP Genova ancora troppo inesperto per poter competere con squadre che hanno alle spalle anni di rodaggio, ma dalle sconfitte, pur se sonore, c’è sempre da imparare. E l’occasione per il riscatto arriverà già lunedì prossimo, quando i biancoblu
genovesi andranno a far visita alla Pallacanestro Biella.