Cronaca

1 minuto e 36 secondi di lettura
Si allarga a macchia d’olio ed è destinata probabilmente ad ulteriori, clamorosi sviluppi, l’inchiesta della Procura di Genova sulla falsificazione del verbale del comitato di protezione civile del 4 novembre 2011, quando il capoluogo ligure fu colpito dalla tragica alluvione con l’esondazione del rio Fereggiano che causò 6 morti.


Un’ordinanza di custodia cautelare agli arresti domiciliari è stata notificata a Gianfranco Delponte, ex-capo della Polizia municipale  e direttore generale dell’area sicurezza e progetti speciali del comune, e Pierpaolo Cha, direttore del dipartimento città sicura. I reati loro contestati sono falso e calunnia. Delponte e Cha sono i superiori di Sandro Gambelli, il dirigente della Protezione civile che due giorni fa era stato arrestato con l’accusa di falso e calunnia in concorso aggravati.


I provvedimenti si sono resi necessari per evitare un possibile inquinamento delle prove e sarebbero state soprattutto le parole dello stesso Gambelli a definire i due dirigenti come gli ispiratori dell'azione che portò a 'taroccare' le carte sulla piena del Fereggiano. Nel suo lungo interrogatorio aveva infatti ripercorso le tappe che hanno portato alla fabbricazione del falso documento con il quale è stata 'anticipata' la bomba d'acqua e dove si afferma che sul posto c'era un volontario della Protezione civile che in realtà si trovava da tutt'altra parte. Il trucco sarebbe servito, secondo le testuali parole degli indagati, a evitare lo "sputtanamento dell'ufficio di protezione civile e dei volontari".


Parlando con il pubblico ministero, Gambelli ha ammesso di aver stilato quel rapporto, ma ha negato di averlo ideato. E ha ricordato che l'allora vicesindaco Paolo Pissarello in un'intervista telefonica poco dopo le 19 fornì la ricostruzione taroccata della bomba d'acqua quando ancora Gambelli non aveva redatto il verbale. Così, in pratica, Gambelli ha puntato il dito contro i suoi diretti superiori, Delponte e Cha, che si trovavano nella sala dell'unità di crisi.