Si aprirà domani a Genova a Palazzo Ducale la mostra fotografica di Steve McCurry. Il simbolo della mostra è il volto di "Afghan Girl at Nasir Bagh refugee camp", scatto fatto dal fotografo americano nel 1984 nel campo profughi di Nasir Bagh a Peshawar, in Pakistan, che l'anno seguente conquistò la copertina del National Geographic. La mostra sarà visitabile fino al 24 febbraio 2013. Oltre 200 fotografie che il fotografo di Filadelfia ha raccolto lungo un arco di 30 anni.
Bellissimi i volti immortalati da McCurry: bambini, pastori, guerrieri, lavoratori. Sono ritratti che esprimono o la drammaticità della guerra, o la precarietà dell'esistenza.
Accanto alle fotografie storiche che hanno reso celebre Steve McCurry, la mostra di Genova offre, nell'allestimento di Peter Bottazzi, i suoi lavori più recenti insieme ad alcuni inediti mai esposti. E, curiosità della mostra, il progetto "The last roll", con le 32 immagini scattate utilizzando l'ultimo rullino prodotto dalla Kodak.
Lui, McCurry, 72 anni, fotoreporter che ha trascorso la vita tra campi profughi, guerre e carestie, da sempre ha racchiuso in queste poche parole il segreto delle sue fotografie: "Ho capito che se tu aspetti, dopo un po' le persone si dimenticano della tua macchina foto e in loro torna in vista l'anima. Cerco di coglierla in quegli attimi lì".
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