
La situazione del “ligure” è comune a varie altre parlate regionali, tra cui alcune di grande rilievo sotto il profilo storico- linguistico- letterario , come, per esempio, il napoletano, il veneto, il siciliano, per questo, la Liguria cercherà di trovare una linea comune con altre regioni nei confronti del governo.
Il richiamo a un intervento dello Stato non è casuale. Lo Stato italiano, pur avendola sottoscritta nel 2000, non ha infatti ancora ratificato la Carta Europea delle lingue regionali o minoritarie” approvata dal Consiglio d’Europa nel 1992.
La “lingua ligure”, riconosciuta fra quelle minoritarie dell’Unesco, è parlata, con differenziazioni, da circa 450 mila persone residenti nelle province di Genova, La Spezia, Savona, Imperia, in Alta Valle Tanaro, nell’Appennino Alessandrino, Pavese, Piacentino e Parmense, i cosiddetti territori delle “Quattro Province”, nonché nelle enclaves genovesi di Sardegna e Corsica, con un bacino complessivo di popolazione di circa due milioni di persone
IL COMMENTO
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