Politica

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Resta poco tempo per modificare - con emendamenti in commissione Bilancio al Senato - il testo sulla famosa ‘spending review’. Giovedì, infatti, il testo uscito dalla commissione con modifiche più o meno incisive approderà in aula, dove il giorno stesso, o al massimo venerdì, sarà approvato con voto di fiducia, ovvero senza ulteriori modifiche, per poi passare alla Camera ‘blindato’ e diventare legge con un altro voto di fiducia.
 
Tre parlamentari liguri, ovvero la senatrice Roberta Pinotti (Pd) e i deputati Mario Tullo (Pd) e Roberto Cassinelli (Pdl), si sono impegnati con i rappresentanti delle quattro Province liguri a sollecitare i colleghi senatoridella commissione Bilancio affinché modifichino il testo del decreto nella parte che riguarda i tagli ai trasferimenti statali alle
Province.
Un punto che prevede un criterio di ripartizione dei tagli sulle singole Province che penalizza fortemente le Province liguri rispetto ad altra Province italiane.

L’articolo 16 del decreto prevede un taglio dei trasferimenti statali, rispetto al 2011, del 14% nel 2012 (ovvero 500 milioni di euro per tutte le Province italiane) e del 28% nel 2013 (1 miliardo di euro). La percentuale di taglio, nel testo attuale, si proietterà sulla ‘spesa intermedia’ delle singole Province: facendo l’esempio di quella di Genova, la ‘spesa intermedia’ è di 81,9 milioni a Genova, contro i 33,3 milioni di Bologna, Provincia che ha un bilancio paragonabile a Genova ma che non ha funzioni delegate dalla Regione.

Anche la Provincia di Genova, se non avesse le funzioni delegate (che valgono ben 56,4 milioni su 81,9) avrebbe una spesa intermedia molto più bassa, di appena 25,5 milioni, e di conseguenza subirebbe tagli più sopportabili: quello del 14% nel 2012 ammonterebbe a 3,6 milioni e quello del 28% nel 2013 a 7,1 milioni.

Invece i tagli saranno di ben 11,4 milioni quest’anno e 22,8 milioni l’anno prossimo, soldi che di fatto dovranno essere sottratti a un totale di 25,5 milioni, il che significa che nel 2012 alla Provincia restano 14,1 milioni e nel 2013 addirittura 2,7 milioni per svolgere le attività proprie, in primis la manutenzione di 1.100 km di strade provinciali, quella di circa 80 edifici scolastici e l’attività dei centri per l’impiego, che assistono ogni anno 50.000 disoccupati.

Con i tagli previsti dalla spending review "non siamo nelle condizioni di poter assicurare l'apertura dell'anno scolastico". Lo ha detto il presidente dell'Upi, Giuseppe Castiglione il quale ha aggiunto che "la metà delle province andrà in dissesto".