Burlando lo aveva già detto, più di un anno fa. Sulla Tav esistevano delle perplessità per diversi nuovi motivi. Innanzitutto commerciali: la perdita di valore dei due poli, quello francese di Lione e quello italiano di Torino. Da qui la perdita di efficacia di una ferrovia costosissima che alla fine servirebbe un mercato che sta estinguendosi.
Quando il presidente della Regione Liguria affermò questa linea fu criticato soprattutto dal centro destra. Ricordiamoci che regnava ancora Silvio Berlusconi. Gli risposero che era un disfattista e che era contro il progresso dei trasporti e che non capiva i grandi vantaggi che la Torino-Lione avrebbe avuto per la logistica.
La posizione di cautela francese che rimette in gioco la Tav in particolare con i costi esorbitanti che ha non è altro che quello che Burlando aveva già detto. Attenti, con un dichiarato vantaggio per l’area ligure e genovese. Genovese perché invece prende ulteriore valore il terzo valico e cioè il collegamento verticale, Nord-Sud rispetto a quello orizzontale Est-Ovest.
In secondo luogo perché l’attule tracciato della Tav potrebbe benissimo essere sostituito (senza parlare enfaticamente di alta velocità) da una efficiente tratta costiera: basterebbe un piccolo raddoppio e la linea sarebbe pronta.
E’ quello che anche ieri, durante la giunta regionale ha illustrato Burlando. E che può portarci parecchi benefici.
Politica
Tav? Meglio il Terzo valico, parola di Burlando
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