Mentre Provincia, Comuni e Camera di Commercio provano a trovare la quadra per indicare il successore di Rino Canavese alla presidenza dell'Autorità Portuale di Savona, sul tema più importante della portualità, quale la piattaforma contenitori Maersk di Vado Ligure, interviene a piedi uniti il numero uno dell'Unione Industriali. Si fa portavoce di gran parte del mondo economico savonese, Fabio Aztori. Terminalisti compresi. E l'affondo guarda a Genova che da più parti sembrerebbe osteggiare l'investimento savonese. "E' chiaro che la concorrenza di Savona dia fastidio a Genova e quindi i terminalisti di Genova proveranno a impedire che parta Savona" dice.
Non nasconde le difficoltà per centrare il risultato finale, Atzori. La definisce una via crucis soprattutto di questi tempi in cui le nuove opere paiono essere frenate dal momento economico. Tuttavia ribadisce: "La piattaforma contenitori nel savonese è elemento fondamentale per cercare di resistere senza farsi travolgere da crisi, disoccupazione, carenza di investimenti". E poi ancora il secondo affondo su Genova: "In Liguria si parla di far sistema a livello industriale e portuale. Ma le metodologie per riuscirci si prestano a varie interpretazioni. Noi quelle del capoluogo non le condividiamo".
Concude così Atzori: "A Genova per alcuni fare sistema vuole dire tu chiudi e io tengo aperto. Ecco. Fare sistema bisogna farlo sul serio con tanta buona volontà cercando di razionalizzare le cose . Oggi non vedo questo possibile".
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