Cronaca

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Un "tavolo" continuo sulle questioni legate agli affidi e alle adozioni internazionali dalla Bielorussia al quale siedono parlamentari, giuristi, medici, rappresentanti delle famiglie e delle associazioni, insomma tutti coloro che da anni si occupano di queste questioni. E' stato avviato su iniziativa di un gruppo di parlamentari di entrambi gli schieramenti. Presente all'incontro anche l'ambasciatore della Repubblica di Bielorussia in Italia, Aleksei Skripko. Inevitabili gli accenni alla vicenda della piccola "Maria" che però - sono stati tutti d'accordo su questo i presenti alla riunione - resta uno spunto da cui partire per arrivare a definire in generale una materia di per sé spinosa. "Vika sta bene" ha ribadito Skripko aggiungendo, in risposta a quanti hanno lamentato un black out di notizie sulle condizioni e il futuro della piccola, che presto, quando arriverà il via libera dalle autorità competenti, dovrebbe essere organizzata una conferenza stampa proprio per soddisfare questa richiesta di informazioni. L'ambasciatore ha, inoltre, respinto qualsiasi ipotesi di ritorsione o ricatto da parte delle autorità di Minsk: "In Bielorussia nessuno vuole penalizzare le famiglie che hanno agito in maniera legale, sia chiaro. Certo la vicenda di Vika ha creato un'onda emozionale anche nelle istituzioni e negli operatori in Bielorussia con la quale bisogna fare i conti". Vicenda di Maria-Vika a parte, la questione delle adozioni dalla Bielorussia rimane difficile. Su questo Skripko è stato esplicito: "Due anni fa il mio Governo ha deciso che non daremo più adozioni all'estero e questa è ancora la linea. Per l'Italia abbiamo fatto eccezioni alla luce dei buoni rapporti tra i due Paesi, ma l'unica via di speranza per altre adozioni -ha detto con chiarezza l'ambasciatore- è l'avvio di un dialogo tra i due paesi a livello governativo per discutere sia del risanamento (i bambini bielorussi che vengono in Italia in affido per curarsi) sia delle adozioni. Abbiamo fatto questa richiesta alla Farnesina e siamo in attesa di una risposta". Stamattina intanto a Genova le psicologhe italiane che assistito Maria-Vika in Bielorussia, e che sono tornate ieri, si sono incontrate con il presidente del Tribunale dei Minori. "Maria sta bene fisicamente e psicologicamente -ha detto il presidente Adriano Sansa- si trova in una piccola comunità di sostegno con circa venti bambini ed è seguita da personale qualificato".