Cultura e Spettacoli

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«Siamo alle solite: alla fine a rimetterci sono coloro che, essendo più disagiati economicamente e non potendo più usufruire delle borse di studio, sono costretti a iscriversi in altre Università, o peggio, ad abbandonare gli studi».

La denuncia arriva da Lorenzo Pellerano, consigliere regionale della Lista Biasotti, che interviene sull'azzeramento degli assegni per le matricole dell'Università di Genova denunciato da Francesco De Nicola, presidente di Arssu, azienda regionale per il diritto allo studio universitario.

«Questa grave situazione – dice Pellerano – è il risultato di una cattiva gestione delle borse di studio, che negli anni passati venivano assegnate alle varie facoltà in maniera del tutto disomogenea e iniqua: questo sistema ha creato un divario tale che nel 2011 le percentuali di studenti che hanno usufruito delle borse andavano dal 12,44 % di Medicina, al 10,84% di Scienze della formazione, fino al 6,42 % di Lingue e il 6,72% di Ingegneria. Nel 2011 Arssu ha stipulato una convenzione con l’Agenzia delle Entrate per effettuare controlli sulla regolarità delle dichiarazioni Isee. Da questa indagine comparata, purtroppo, è emerso che circa il 42% delle dichiarazioni non corrispondeva ai redditi realmente percepiti dalle famiglie".

"Forse, se la Regione avesse eseguito i dovuti controlli già nel passato - conclude Pellerano - e fosse stata più attenta nella distribuzione delle risorse, nonostante i pesanti tagli ai finanziamenti universitari, avrebbe potuto garantire alle matricole quel minimo sostegno finanziario che avrebbe permesso loro di continuare gli studi a Genova».