Politica

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Che musica le parole di Camiciottoli! E' il sindaco che ha fatto diventare Pontinvrea (il piccolo paese che governa) il primo comune anti-Imu, è il sindaco che ha risposto con una serenita' straordinaria alle incalzanti domande del collega Gilberto Volpara, dicendo che no, non applicherà la nuova imposta sulla casa, e che si', se da Roma minacciassero di commissariare il comune, lui - serenamente - se ne andrebbe a casa. Sindaco anarchico? No - risponde lui - sindaco che capisce i problemi della gente. E quell'imposta - che per metà fra l'altro i comuni devono "girare" allo Stato, e' un problema. Serio. Come serio e' un sindaco che risponde cosi'.

Nei giorni scorsi abbiamo sentito un'altra bella storia di piccoli comuni (questa volta del Veneto) e di bravi sindaci: le prime cittadine di Quarto d’Altino e Roncade hanno acquistato un’azione a testa della multinazionale Ditec per poter partecipare all’assemblea annuale degli azionisti in programma a Stoccolma, acquisire il diritto di intervenire e mettere in discussione così la scelta di delocalizzare la produzione in paesi dove il costo del lavoro è più basso per difendere i lavoratori impiegati nei loro comuni.

A Roma, invece, una settimana fa i sindaci della Val di Vara hanno fatto irruzione nelle sedi dei partiti (destra, sinistra e centro) per chiedere un gesto simbolico, una rinuncia, dirottare sulle zone alluvionate un po' di quei fondi (100 milioni di euro) che il carrozzone della politica si spartisce ad ogni tornata elettorale. Ovviamente i segretari dei partiti più importanti hanno chiesto ai sindaci di smetterla con la demagogia. Quei soldi servono ai partiti. Altro che ricostruire strade e ponti, aiutare piccoli artigiani rimasti senza nulla e anziani che ora hanno paura quando piove.

E allora si' ha ragione Napolitano a difendere la politica. Ma che difenda la politica dei "grandi" sindaci dei piccoli comuni, non quella dei "grandi" partiti senz'anima.