Politica

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Gli altri candidati? Hanno lo stesso programma, cambiano solo le sfumature”: così Beppe Grillo poco prima del suo spettacolo in Piazza San Lorenzo, a sostegno della candidatura a sindaco di Paolo Putti con il Movimento 5 stelle. Il comico genovese ha escluso qualunque appoggio a Marco Doria in caso di ballottaggio (“Quelli dicono le stesse cose, noi stiamo dall'altra parte”) per poi attaccare Gronda e Terzo Valico: “Sono farneticazioni anni '70, le merci non girano con l'alta velocità, vanno dove costa meno”. Da Grillo anche una risposta a Pierluigi Vinai, che su Twitter lo aveva attaccato per la Ferrari: “Ci critichino sui programmi, non sulla Ferrari di 20 anni fa, io non sono nato da una famiglia ricca, sono nato in Piazza Martinez”.

Di fronte ai sostenitori del Movimento 5 Stelle Grillo ha attaccato il Governo Monti (definito “un contabile spietato”) e i partiti: “Si stanno suicidando, se vanno alle elezioni sono morti”. Grillo fa paura ai partiti? “Non faccio paura, fanno paura i cittadini, io ho solo affrettato un movimento che c'era già, ma non sono un leader”, risponde il comico.

Applauditissimo il passaggio sui rimborsi elettorali: “Non servono grandi leggi, basta prendere il libretto degli assegni e dare indietro tutto, come abbiamo fatto noi”. E sulla proposta di referendum lanciata da Di Pietro Grillo ironizza: “Fai un referendum contro i finanziamenti, ma se raggiungi 500mila firme prendi un rimborso di un milione e mezzo di euro, siamo alla metafisica”.

Per finire una proposta: “Vogliamo i bilanci partecipativi, affinché siano i cittadini a decidere dove devono andare i soldi delle loro tasse. Io le tasse le pago, ma se con i miei soldi danno 2 miliardi ai partiti, 1 miliardo ai giornali, costruiscono gli inceneritori e mandano gli aerei a bombardare l'Afganistan non mi sta bene”.