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"I soldi Belsito li ha pagati, ma non sono andati a me nè alle casse liguri del partito, ma in quelle nazionali". Francesco Bruzzone torna sulla vicenda dei 50mila euro cui si fa riferimento in una telefonata tra Giacomo Chiappori e Francesco Belsito in seguito alla nomina di quest'ultimo nel cda di Fincantieri.

"In realtà si trattò di 40mila euro. Nel 2003 Belsito fu inserito nel consiglio di amministrazione di Ficantieri su indicazione della Lega nord e verò due tranche da 20mila euro, regolarmente registrati e con dichiarazione congiunta, nelle casse nazionali del partito". "A gestire l'operazione fu il tesoriere nazionale Maurizio Balocchi".

Ma perchè Belsito versò quella cifra? "Normalmente gli eletti e i nominati versano il 20% dell'emolumento al partito. Belsito proveniva da Forza Italia ed era arrivato da poco nella Lega, e gli venne chiesto di versare subito quella cifra che avrebbe coperto i versamenti per i primi tre anni di mandato nel cda di Fincantieri" spiega Bruzzone. Tradotto: i vertici della Lega si fidavano abbastanza di Belsito per inserirlo ai vertici di una delle principali aziende di Stato, ma non abbastanza per non farsi dare una caparra sui gettoni di presenza.