
Burlando ha ricordato che Finmeccanica occupa 7mila persone sul territorio ligure, le stesse del 2007, numeri che dimostrano che la crisi dell’azienda non è ligure. “Non vorremmo essere noi a pagare. Adesso Finmeccanica deve affrontare rilevanti questioni finanziarie e noi dobbiamo trovare un percorso unitario sull’esempio di Fincantieri”. Dopo avere ripercorso le vicende di Ansaldo STS e l’importante salto di qualità dell’azienda circa il segnalamento, Burlando ha ribadito: “La Liguria deve dire un no secco alla vendita di STS”. Proseguendo nell’analisi delle aziende liguri di Finmeccanica il presidente ha detto:“Non è nemmeno accettabile che Ansaldo Energia assegni il rimanente 55% della sua proprietà a un’altra realtà finanziaria e industriale, seguendo una logica solo finanziaria e non industriale”.
Burlando ha inoltre considerato: “Il percorso che si avvia con l’azienda e con il Governo come interlocutori avviene in un anno difficilissimo. Mi aspetto che i sacrifici forti richiesti al Paese non siano disgiunti da una doverosa opera di risanamento finanziario” Il presidente ha concluso esprimendo soddisfazione: ”Ci presenteremo con una posizione unitaria e potremo rivendicare che ci sia un processo di risanamento industriale e finanziario mirato. Avremo un’interlocuzione diretta con Governo e azienda. Il 31 marzo il varo Fremm a Riva Trigoso potrà essere la prima occasione per parlare con il Governo sul nostro territorio di questi temi”.
IL COMMENTO
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