Vinai contro Musso, Musso contro Vinai: la vera sfida delle prossime settimane è questa. Chi riuscirà tra i due a conquistare i voti dei moderati genovesi? La preda è ghiotta e riguarda un’area vasta e molto mobile. Ci sono i liberal, ma ci sono molti cattolici ormai divisi in tra filoni: quelli ortodossi, quelli che stanno a sinistra e gli incerti, cioè la borghesia cattolica che non si riconosce certo nel Pd, non gradisce Vinai troppo legato all’Opus Dei e guarda con attenzione a Musso.
Vinai, d’altronde, appena sciolta la riserva, ha cominciato un attento e pressante lavorio proprio dentro il mondo cattolico, dalle associazioni tradizionali, al mondo dello scoutismo, dai circoli operai al grande magma del volontariato di cui il candidato Pdl è un acuto conoscitore. Ma anche il volontariato non è un blocco compatto, anzi, è tutt’altro: Sant’Egidio non è San Marcellino, così come San Benedetto al Porto non è il Ceis.
La soluzione delle liste civiche che dovrebbero costituire l’ossatura della candidatura di Vinai, quindi, si giocherà proprio sulla conquista di tutte queste anime. Se tutte queste anime avranno voglia di farsi catturare.
La pesante dichiarazione fatta dal vicesegretario del Pd, Enrico Letta, dopo le primarie col botto di Palermo (“Dobbiamo guardare al centro”), getta benzina sul fuoco e, addirittura, a livello locale potrebbe creare qualche problema persino alla monolitica giunta di Claudio Burlando.
Politica
Musso, Vinai e il Pd alla conquista dei moderati
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