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Un codice etico per gli amministratori pubblici che intendono rafforzare la trasparenza e la legalità nella pubblica amministrazione, in particolare contro la corruzione e l'infiltrazione mafiosa: queste in sintesi le finalità della 'Carta di Pisa', codice etico messo a punto da 'Avviso Pubblico'. la rete nazionale degli enti locali per la formazione civile contro le mafie, con il contributo di un gruppo di esperti composto da amministratori locali, docenti universitari e funzionari della pubblica amministrazione.

La 'Carta di Pisa' potrà essere adottata con un atto del Sindaco o del Presidente della Provincia o della Regione, con una delibera di giunta o di consiglio, ma anche da un singolo consigliere su numerosi temi, come la trasparenza, il conflitto di interessi, il finanziamento dell'attività pubblica, le nomine in enti e società pubbliche, i rapporti con l'autorità giudiziaria e i rapporti con i mezzi di comunicazione, prevedendo tra l'altro anche sanzioni per un eventuale inadempimento, prevedendo nell'ordine il richiamo formale e la censura pubblica, fino alla revoca della nomina o del rapporto fiduciario.

Secondo i presentatori del codice,  il testo "intende essere una risposta all'attuale situazione di corruzione dilagante, nonostante i 20 anni che ci separano dall'inizio di Mani Pulite".