Undici anni e otto mesi di detenzione con sanzioni a vario titolo per 32mila euro. E' quanto ha chiesto questa mattina a Genova il pm Stefano Puppo per Don Riccardo Seppia, l'ex sacerdote a processo con rito abbreviato a Genova per tentata violenza sessuale su minore, tentata induzione alla prostituzione di minore, offerta di stupefacente, dazione di stupefacente e detenzione di materiale pornografico. In apertura del processo da registrare la costituzione di una sola parte civile poi respinta. Si tratta di Marta Palazzi, tesoriere dei Radicali, che da privata cittadina ha esercitato un'azione popolare in surroga del sindaco. Non si sono invece costituiti né la famiglia del chierichetto che avrebbe subito una tentata violenza sessuale, né quella dell'albanese a cui Don Seppia avrebbe proposto di avere un rapporto sessuale. Presente in aula Don Seppia, vestito con un giubbotto scamosciato scuro, non ha rilasciato dichiarazioni e nel pomeriggio è tornato nel carcere di Sanremo dove si trova detenuto. Il processo si aggiorna al 19 marzo quando toccherà alla difesa di Don Seppia affidata all'avvocato Paolo Bonanni e nella stessa giornata non si esclude la sentenza.
Cronaca
Processo Don Seppia: pm chiede 11 anni ed 8 mesi
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Undici anni e otto mesi di detenzione con sanzioni a vario titolo per 32mila euro. E' quanto ha chiesto questa mattina a Genova il pm Stefano Puppo per Don Riccardo Seppia, l'ex sacerdote a processo con rito abbreviato a Genova per tentata violenza sessuale su minore, tentata induzione alla prostituzione di minore, offerta di stupefacente, dazione di stupefacente e detenzione di materiale pornografico. In apertura del processo da registrare la costituzione di una sola parte civile poi respinta. Si tratta di Marta Palazzi, tesoriere dei Radicali, che da privata cittadina ha esercitato un'azione popolare in surroga del sindaco. Non si sono invece costituiti né la famiglia del chierichetto che avrebbe subito una tentata violenza sessuale, né quella dell'albanese a cui Don Seppia avrebbe proposto di avere un rapporto sessuale. Presente in aula Don Seppia, vestito con un giubbotto scamosciato scuro, non ha rilasciato dichiarazioni e nel pomeriggio è tornato nel carcere di Sanremo dove si trova detenuto. Il processo si aggiorna al 19 marzo quando toccherà alla difesa di Don Seppia affidata all'avvocato Paolo Bonanni e nella stessa giornata non si esclude la sentenza.
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