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No, la disfatta di Napoli non è stata una parentesi. A quel  6-1 che è costò  la panchina di Malesani  ha fatto seguito il 3-0 subito a Cagliari. Altra brutta figura del Genoa con il neo allenatore Marino sorpreso, deluso, addirittura scioccato da quello che ha visto. Non è servita la scossa del cambio di panchina ai rossoblu’ e il debutto di bomber Gilardino si è trasformato in una via crucis per Rossi e compagni strapazzati da un Cagliari che ha fatto il bello e cattivo tempo per 90 minuti.. Dopo l’entusiasmo per l’arrivo del centravanti dalla Fiorentina  che ha fatto sognare, ecco la batosta che riporta tutti con i piedi per terra, almeno per quanto si è visto al Sant’Elia. Il Genoa in Sardegna schiera Moretti sulla sinistra al posto di Antonelli, Seymour in regia con Kucka e Constant sulle fasce, mentre il tridente è composto da Rossi, Jankovic e Gilardino.   

Un atteggiamento timoroso quello di Marino e con un Cagliari che alza subito il ritmo, visto che il Genoa ha un passo da gita turistica, è subito notte fonda. Larrivey grazia subito i rossoblu’ con un tiro appena alto sulla traversa ma due minuti dopo Cossu’ mette a terra un pallone alto in area e sullo scatto s’imbatte in una gamba di Kucka in versione bradipo e per l’arbitro Celi non puo’ che essere rigore. Larrivey dal dischetto non fallisce. Il problema è che il Genoa non si sveglia neanche dopo questo schiaffo. Fisicamente la squadra è a terra ed in piu’ la collezione degli errori, Kucka su tutti tanto che al 33’ verrà  sostituito da Jorchera, è da castello delle streghe. Frey è protagonista a rimediare ad una difesa in difficoltà davanti alla velocità di Ibarbo, poi  Canini colpisce la traversa e nel finale ancora Frey piu’ volte deve intervenire con parate miracolose per tenere in piedi la baracca. La formazione di Marino non tira praticamente mai in porta se si eccettua un debole colpo di testa di Gilardino. Troppo poco. Si va al riposo così con la sensazione che la crisi del Grifone sia oggi senza soluzione.

La ripresa si apre con un sussulto  tanto che Jorquera fornisce un buon pallone a Rossi ma il suo tiro è debole e Agazzi para senza problemi. Nove minuti di pressing che si esaurisconosul nascere perché al 10’ Ibarbo lanciato da Cossu sugli sviluppi di un contropiede supera in velocità il povero Seymour e batte Frey. In pratica il match finisce qui anche perché Celi assesta il colpo di grazia al tremebondo Genoa espellendo troppo frettolosamente Moretti per fallo sul solito Ibarbo. In dieci contro undici il Cagliari dilaga e così arriva il 3-0 con l’autorete di Granqvist su traversone di Agostini.  Marino assiste al disastroso suo debutto quasi incredulo e Frey vola ancora da un palo all’altro per evitare ulteriori mortificazioni. Alla fine il portiere francese dirà: “Dobbiamo guardarci tutti negli occhi”.