Cronaca

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Sale ancora la tensione attorno all' indagine sul calcio scommesse avviata dai pm genovesi Alberto Lari e Giovanni Arena. Questa volta è una busta contenente una spoletta d'innesco per una mina recapitata ad Alberto Lari che fa tornare alto il picco di nervosismo. La busta gialla, imbottita, è stata spedita lunedì dalla stazione di Genova Brignole. L'indirizzo è scritto a mano, una grafia chiara, senza esitazioni. All'interno non era contenuto alcun foglio o rivendicazione. Il magistrato ha ricevuto il plico ieri mattina, nel suo ufficio al nono piano di Palazzo di giustizia: nonostante sia stato fatto passare sotto il metal detector, come prassi da quando il magistrato è sotto tutela, il meccanismo metallico non è stato rilevato. Quando Lari ha aperto la busta e ha intravisto il congegno ha subito avvertito i carabinieri che hanno sequestrato il plico. Dentro c'era un accenditore da mina polivalente: gli artificieri dei carabinieri, una volta esaminato il congegno, hanno affermato che non poteva esplodere né provocare fiammate. Non c'erano congegni a strappo né il liquido chimico che consente al detonatore di innescare le mine. Ma l'aspetto più inquietante è che non si tratta di un residuato bellico bensì di un congegno di fabbricazione recente utilizzato in campo militare e destinato all'innesco di mine terrestri antiuomo e anticarro. L'inchiesta sul calcio scommesse, che ha portato il Genoa a retrocedere in serie C1 poche ore dopo la festa per una riconquistata serie A, è ormai arrivata alla fine. Nei prossimi giorni infatti i due pubblici ministeri Lari e Arena depositeranno gli avvisi di conclusione indagini e poi ci saranno le prime richieste di rinvio a giudizio. (Ansa)