Cronaca

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Il sequestro di una parte del terminal Rinfuse eseguito oggi dalla Guardia di Finanza di Genova ha determinato l'iscrizione nel registro degli indagati di quattro persone, due appartenenti al settore dirigenziale e due al tecnico. Quindici i capi di accusa contestati. Secondo l'accusa non avrebbero attuato le procedure necessarie per evitare l'aumento delle emissioni di polveri derivanti dalla movimentazione e dallo stoccaggio del carbone e delle rinfuse bianche. L'inchiesta è nata da un controllo dell'agenzia ambientale regionale Arpal. Tra le accuse, quella di utilizzare ruspe non idonee a impedire la dispersione delle polveri. Contestata l'omissione della pulizia delle aree di stoccaggio. Si è appreso che l'autorizzazione prevedeva lo stoccaggio di 15-20.000 tonnellate di carbone, i cui cumuli non avrebbero dovuto superare in altezza apposite barriere protettive di 5 metri. Al contrario erano state stoccate 60.000 tonnellate. Tra le anomalie riscontrate, anche la mancata installazione di uno specifico autolavaggio per la pulitura dei mezzi utilizzati per il trasporto, quindi la mancata comunicazione all'Asl dell'arrivo di navi con carico di rinfuse polverose.