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Mancano quattro partite alla fine del girone d'andata, servono almeno cinque punti
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“Ci sono mancate la cattiveria, la determinazione, la voglia di vincere la partita”. Così Roberto D'Aversa ha spiegato la sconfitta e soprattutto la sciatta prestazione della Sampdoria a Firenze, tornata un colabrodo dopo le due vittorie di fila con Salernitana e Verona. E dire che i blucerchiati erano pure passati in vantaggio, senza rubare nulla, dopo un quarto d'ora grazie al solito assist perfetto di Cadreva e l'altrettanto bel colpo di testa di Gabbiadini. Poi più nulla o quasi. La squadra di Italiano è andata sul velluto.

 

Prima Murru, con la complicità del sonnacchioso Audero, ha lasciato Callejon indisturbato di pareggiare con un tocco ravvicinato sottoporta. Meno di dieci minuti dopo Bonaventura non ha trovato opposizione al cross che ha pescato un altrettanto libero Vlahoviuc, abile a colpire di testa in controtempo sul portiere della Samp e insaccare per la seconda volta. Il tris di Sottil proprio in chiusura di prima tempo ha di fatto spento le velleità di rimonta della Sampdoria, che ha pagato anche l'assenza dello squalificato Ekdal a centrocampo.

In realtà nella ripresa, complice anche il solito calo della Fiorentina nei secondi tempi, la formazione di D'Aversa ha avuto qualche sussulto, in virtù dell'effervescenza del neo entrato giovane Ciervo e delle iniziative del solito Candreva. Poco, però, troppo poco per infastidire la Viola. Così è arrivato un 3-1 finale che non ammette discussioni. Dalla disfatta si sono salvati soltanto in tre: Candreva, Gabbiadini e appunto Ciervo. Pessima la prestazione difensiva di Murru e quella offensiva di Caputo, che non ne ha azzeccata una. Colley, ammonito e diffidato, salterà la sfida di domenica alle 18 a Marassi con la Lazio e tornerà nel derby.

La Sampdoria resta a 15 punti, quando mancano quattro giornate al termine del girone d'andata, da consumare con Lazio, Genoa, Venezia e Roma. Servirebbero almeno cinque punti per non affrontare il ritorno con pesante affanno. Ma occorre un atteggiamento più costante. E, a gennaio, almeno un rinforzo.