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La conferenza stampa di presentazione del nuovo tecnico e del direttore sportivo Lopez a Villa Rostan: "Questa per noi è una grande occasione. Pronti per la Fiorentina"
3 minuti e 43 secondi di lettura
di Carlo Danani

Il nuovo corso del Genoa approda dietro allo stesso tavolo. Daniele De Rossi e Diego Lopez: tocca a loro dare nuova identità al Grifone, risalire la classifica e portare vitalità a un organico che le prime giornate di campionato hanno bollato come lacunoso e con diversi difetti.

Parola subito a Lopez: "Ringrazio il club - spiega il diesse - per questa opportunità di lavorare a Genova, in una piazza così prestigiosa. Ho trovato una società con un'identità ben precisa e molto strutturata. Un ringraziamento anche a Vieira e al suo staff. Grazie pure a due genoani di cuore come Criscito e Murgita. Lunedì abbiamo vinto una partita molto complicata anche grazie a loro e al loro immenso amore per questi colori. De Rossi è stato scelto intanto per i suoi valori umani, che ha portato avanti in una splendida carriera da calciatore. E poi c'è il tecnico: ha tutto per lasciare un segno importante anche in panchina. Daniele sta capendo in fretta come incidere subito per toccare le corde giuste della squadra. Sono convinto che farà molto bene".

Da Genova a Genova. A distanza di 14 messi DDR torna nella città dove aveva perso la serie A, per ritrovarla con rilanciato entusiasmo. Lui il Grifone lo ha fortemente voluto, fin dal primo contatto. Questo sentimento traspare senza dubbi dalle sue parole. Da ottobre libero contrattualmente, poi in attesa di una chiamata stimolante. Tipo quella del Genoa, ad esempio. 

"Tante porte chiuse, poi si è aperta la migliore"

"Ringrazio la società per la fiducia e per questa grande opportunità - sono le sue prime parole - non vedo l'ora di cominciare. Negli ultimi mesi ho avuto contatti con diverse squadre. Alla fine, tante porte chiuse evidentemente perché doveva aprirsene una migliore, quella del Genoa. Qui c'è storia, tradizione. é un grande onore essere l'allenatore di questa squadra e lavorare per questo club. Potendo scegliere, avrei evitato di incontrare la Fiorentina domenica. Non sta andando bene in campionato, ma è forte, ha campioni feriti e quindi in grado di super giocate in qualsiasi momento. Comunque, se mi dite che lo stadio sarà pieno, non ci sono problemi. Saremo pronti".

E poi, sempre più nel dettaglio: "Arrivo a lavorare in un gruppo con valori sotto tutti i punti di vista. L'unico aspetto che non mi può rendere felice è il tempo, davvero poco quello che abbiamo a disposizione per fare punti subito. Ma ce lo faremo bastare. In queste ore vedo attorno a me tanta voglia di reagire: questa è la base. Non nascondo che qualche problema ci sia. Anche perché, altrimenti, io sarei ancora sul divano o da un'altra parte. Dovremo cercare di riportare dalla nostra i tifosi, che ovviamente in queste circostanze sono i primi a soffrire di una situazione del genere".  

Concretezza è la parola d'ordine per le prossime settimane. "Non potrà essere altrimenti. Dovremo essere soprattutto pratici. Ho le mie idee di calcio, certo, ma in questo momento ho solo un obiettivo: dovrò essere veloce ad adattare queste idee alle caratteristiche della squadra. Serve produttività, abbiamo tanta voglia di fare punti. L'errore più grande? Dare tantissime informazioni ai ragazzi. Pochi e chiari concetti, poi ci sarà tempo per approfondire il discorso. Ripartiamo da un dato importante: finora nessuno è mai riuscito a schiacciare o a dominare il Genoa. Segno che qui ci sono valori importanti".

De Rossi poi ritorna sui tifosi: "Non voglio essere di passaggio a Genova, mi piacerebbe andarmene da qui tra qualche anno dopo aver lasciato segni importanti. Insomma, farmi voler bene anche da questa gente. Mi piacerebbe cominciare da domenica contro la Fiorentina. Ecco, il nostro compito sarà dare subito validi argomenti ai tifosi per fare in modo che il Ferraris ritorni un inferno".

"Questo è il posto giusto per me"

La Roma vuol dire passione, idem il Boca Juniors, dove Daniele ha terminato la sua carriera di calciatore. E ora il Genoa.

"Galliani, grande dirigente, un giorno a Coverciano ci disse di scegliere non in base alla piazza, ma ai dirigenti. Qui a Genova, fin dal primo momento mi sono subito trovato a mio agio col direttore e con le altre persone con cui ho parlato. Mi sono ricordato di quelle parole di Galliani ed eccomi qui. Sono convinto che questo sia il posto giusto per me, qui può nascere un grande amore. Come lo è stato nella Roma e nel Boca".

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