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di Redazione Sportiva

Domenica 20 luglio 2025, sul Monte Maggio nel Vicentino, si è tenuta una significativa cerimonia commemorativa in ricordo di Luigi Ferraris, il leggendario calciatore e tenente italiano caduto durante la Prima Guerra Mondiale, a 110 anni dalla sua morte. L’evento ha sancito il tributo di una folta delegazione di tifosi del Genoa, delle istituzioni locali e di associazioni storiche e alpine, che hanno voluto onorare la memoria di Ferraris nel luogo esatto in cui perse la vita nel 1915.

Ferraris, nato a Firenze nel 1887 e cresciuto a Torino, è ricordato non solo come uno dei grandi pionieri del calcio italiano e figura iconica del Genoa, ma anche come un eroe di guerra, morto a soli 27 anni sul fronte del Monte Maggio, nelle Prealpi Venete. Grazie a un lavoro di ricerca storico-documentario condotto con il supporto dell’archivio del cappellano militare dell’epoca Don Francesco Galloni, è stato individuato con precisione il sito originario della sua prima sepoltura, poco distante dal luogo in cui una granata austriaca colpì la trincea in cui si trovava.

Nella giornata commemorativa è stata inaugurata una targa e una bacheca informativa poste sul punto esatto della sepoltura, portate a braccio per tutto il percorso da volontari Alpini. Una croce in legno è stata collocata dagli Alpini di Laghi e dai volontari della Protezione Civile di Arsiero accanto alla piccola baracca che segnala il luogo della morte di Ferraris a 1853 metri di quota.

Alla cerimonia, svoltasi alle 11:30, hanno partecipato autorità civili e militari, rappresentanti della Fondazione Genoa 1893 ETS, del Gruppo Alpini Laghi, del Gruppo Storico Scientifico dell’Associazione Club Genoani, nonché parenti diretti di Ferraris, tra cui Paolo De Chiesa, pronipote e noto commentatore sportivo RAI. Monsignor Mario Vaccari, Vescovo di Massa Carrara e pronipote di Ferraris ha officiato la messa in memoria. Presenti anche 

Il momento commemorativo si è arricchito di riflessioni sulla vita militare e sportiva di Ferraris, sul contesto bellico e sul legame profondo tra il soldato, la sua città natale e la passione calcistica, che ha ispirato anche l’intitolazione dello Stadio Luigi Ferraris di Genova, avvenuta nel 1933 su iniziativa del padre di Luigi, Ettore.

Foto: Genoa Club “Grifoni Emilia Romagna”

 

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