Sport

Torna alla homepage
2 minuti e 36 secondi di lettura
di r.s

La Sampierdarenese continua a coltivare talenti e a far parlare di sé. Cinque i giovani calciatori provenienti dalla sua scuola calcio pronti a compiere il grande salto e approdare in una realtà professionistica a partire dalla prossima stagione. Un risultato significativo che conferma il valore di un progetto sportivo solido, ben strutturato e radicato nella tradizione calcistica ligure.

Fondata nel 1946, a seguito della fusione con l’Andrea Doria per dar vita all’attuale Sampdoria, la Sampierdarenese affonda le sue radici ancor più lontano nel tempo. La società, infatti, militò nel massimo campionato di Serie A nei primi decenni del Novecento, lasciando un segno profondo nella storia del calcio italiano. Oggi, quel glorioso passato vive nella passione quotidiana di dirigenti, tecnici e giovani atleti.

Ne abbiamo parlato con il direttore generale Marco Micheletto che ci ha raccontato l’evoluzione del club e le prospettive per il futuro.

Direttore, cinque ragazzi formati da voi che passano a una società professinistica: cosa significa per la società?
"È una grande soddisfazione. Quando cinque giovani che hanno iniziato il loro percorso con noi vengono scelti da realtà professionistiche, vuol dire che oltre le qualità tecniche individuali, stiamo lavorando bene. È il frutto dell’impegno quotidiano dei nostri istruttori, del supporto delle famiglie e della determinazione della società, che crede fermamente nel valore educativo e sportivo del calcio giovanile".

Come si è trasformata la scuola calcio negli ultimi anni?
"Abbiamo investito molto nella qualità tecnica e nella struttura organizzativa. Il nostro staff è composto da istruttori qualificati, costantemente aggiornati e da due responsabili nell'attività di base, Brucciani e De Vincentiis e dal responsabile del settore giovanile Pevere. Alla preparazione tecnica affianchiamo una formazione centrata sui valori: rispetto, impegno, spirito di gruppo. Accompagniamo ogni bambino secondo i suoi tempi, senza forzature. La parola chiave è crescita sostenibile".

Guardando al futuro, cosa ci aspetta?
"Siamo già al lavoro per la stagione 2025/26. A partire dal 1° luglio, organizzeremo gli open say, un’occasione importante per accogliere nuovi giovani e famiglie. L’obiettivo è continuare a offrire un ambiente sano, stimolante, dove sport e formazione camminano insieme".

Il 2026 segnerà una tappa importante per voi…
"Esatto, nel 2026 celebreremo gli 80 anni di attività della Sampierdarenese. Un traguardo che ci rende orgogliosi e che vogliamo festeggiare coinvolgendo tutto il territorio. Ma non dimentichiamo che la nostra storia è ancora più lunga: la Sampierdarenese ha giocato in Serie A, portando alto il nome di Genova nel panorama calcistico nazionale. È un’eredità che sentiamo sulle spalle, e che vogliamo onorare ogni giorno".

Cosa rappresenta oggi la Sampierdarenese nel panorama sportivo genovese?
"Una realtà viva, presente, affidabile. Portare avanti un progetto dilettantistico con questi numeri e con questi risultati richiede passione, sacrificio e visione. Ma lo facciamo con entusiasmo, perché sappiamo di avere una responsabilità verso i giovani e verso la nostra comunità e il quartiere. La Sampierdarenese non è solo una squadra: è una scuola di vita, e continuerà a esserlo. Un grosso in bocca al lupo a Federico, Leonardo, Samuele, Alessio ed Erik per la nuova avventura".

Iscriviti ai canali di Primocanale su WhatsAppFacebook e Telegram. Resta aggiornato sulle notizie da Genova e dalla Liguria anche sul profilo Instagram e sulla pagina Facebook