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L'ennesima delusione. Con lo 0-0 in casa con l'Empoli il Genoa manca l'ultimo treno per restare in A e ora la retrocessione in B appare purtroppo inevitabile per i tifosi rossoblu, caldissimi e commoventi anche stavolta all'ora di pranzo. La cura Blessin ha portato 6 punti in altrettante gare, ha pure fatto giocare a tratti il Grifone, ha ridato per un attimo dignità, ma non basta più tutto questo. Fin qui non è servito. L'eredità di Preziosi e Sheva è troppo pesante.

Con l'Empoli c'è stata anche un po' di sfortuna con il salvataggio sulla linea di un difensore toscano su testata di Ostigard e poi con una parata con traversa su conclusione di Portanova e mai una palla sporca che andava bene. Il match è finito con la squadra attorno al suo mister a centrocampo e poi a ricevere l'applauso della Nord. Si ci avvia ad una "retrocessione felice" che ha la motivazione per il popolo per un futuro certo con la proprietà americana. Però anche con l'Empoli il rimpianto è che non siano state prese due punte di livello per cercare con più convinzione la rincorsa alla salvezza. Spors che ha azzeccato Hefti e Ostigard, in attacco non ha avuto risposte positive, Yeboah non ha mai convinto e Destro anche stavolta è partito dalla panchina.

In avanti la squadra forse è stata sopravvalutata. Inoltre Ekuban e Piccoli ne avranno ancora per tre settimane. Bene Gudmunsson, invece Amiri entrato all'ultimo non ha inciso ed è parso lontanto dalla condizione. Il virus lo ha steso, pensare che doveva essere un punto di forza. Ora resta la matematica per dare un senso ad una stagione ancora lunga. La prossima è con l'Atalanta. Non si può più guardare nemmeno le altre, serve solo continuate a lottare per la gente e poi se sarà la B, servirà chiedere interventi massicci per non finire nell'inferno di un campionato sempre indecifrabile.