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L’Udinese che ha perso a Torino è il prossimo avversario del Genoa in quello che è un match salvezza. Il tecnico dei friulani Gottj prima di giocare col Toro aveva detto che il calendario era in discesa e che coi rossoblù ci sarebbe stata la svolta. La squadra di Shevchenko invece sa che quella dell’Udinese è una sfida che potrebbe ridare slancio al Genoa. Inutile girarci intorno: ci vuole un colpo per Sirigu e compagni al fine di allontanare le preoccupazioni per una zona retrocessione già toccata. Da una parte una società che non teme di parlare di ambizioni e sogni in grande, dall’altra una realtà sul campo che è un incubo. Certo, a gennaio arriveranno rinforzi, gira da tempo il nome di Miranchuk dell’Atalanta, ma questo Genoa non può attendere perché arrivare al prossimo mercato troppo lontani dalla zona salvezza sarebbe pericoloso. Lo ha detto lo stesso neopresidente Zangrillo.

La dirigenza ha chiaro il quadro che ha di fronte. Forse più dei tifosi che vedono negli americani di 777 Partners che vanno lette ad essere una semplice garanzia. A Udine per fare risultato contro una squadra forte fisicamente ma che non ha più un portiere come Musso e un campione come De Paul. Il guaio che Sheva non può ancora contare sui bomber titolari (pochissime le speranze di avere Destro, ancora in dubbio pure Kallon), ma ora il Genoa deve essere più forte di tutto. Infine il nuovo medico sociale è il 35enne Besmir Biti promosso dalla Primavera. Anche a lui non mancherà il lavoro.