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La parabola ascendente del portiere, "sponsorizzato" da Pagliuca
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Chi avrebbe mai detto che quel bambino di pochi mesi che appare per alcuni secondi nel celebre film del 1995 “Viaggi di Nozze” di Carlo Verdone sarebbe diventato il portiere titolare della Sampdoria in serie A 27 anni dopo, eppure è successo. Evidentemente era destino che Wladimiro Falcone da comparsa diventasse primattore e così è stato, non nella finzione cinematografica ma in maglia blucerchiata.

Complice l’infortunio di Emile Audero, comunque protagonista di eccellenti campionati a Genova, l’estremo difensore romano ha scalato le gerarchie, tanto da essere promosso da Marco Giampaolo, che sul presunto dualismo tra i portieri ha tagliato corto: “Continua a giocare Falcone perché sta facendo bene”.

Insomma, Wladimiro sta stupendo tutti, anzi, non proprio tutti. Diverse settimane fa, in periodi non sospetti, si era esposto per lui persino Gianluca Pagliuca, The Wall, il muro blucerchiato degli anni d’oro. “L’anno scorso a Cosenza – aveva detto Pagliuca – Falcone è stato strepitoso, mi meraviglio che non sia titolare in serie A”. E’ accaduto in ritardo, ma è accaduto.

Negli appena due gol subiti dalla Sampdoria nelle ultime quattro partite c’è anche molto di suo, viste le grandi parate compiute a San Siro con il Milan ma non solo. Anche con il Sassuolo si rese protagonista di un intervento straordinario. Vero è che Falcone è di due anni più vecchio, si fa per dire, di Audero ma evidentemente la sua maturazione è avvenuta dopo. Oppure il grande calcio si è accorto tardi di lui, pur essendo cresciuto nel settore giovanile blucerchiato e avendo poi girovagato passando per Como, Savona, Livorno, Bassano, Gavorrano, Lucchese e Cosenza. Un lunga gavetta, di cui ora sta raccogliendo i frutti. Falcone venerdì sera sarà, con il presidente Marco Lanna, protagonista assoluto dell’incontro previsto alle 19 a Samp City per raccontare il suo volo dal torneo di Viareggio alla serie A.