Pietro Accardi, direttore sportivo della Sampdoria, parla a 360 gradi della crisi dei blucerchiati. "Mi prendo sempre le mie responsabilità. Sono il primo che commette errori tutti i giorni. Ora serve di più, il momento non ci fa felici. Dobbiamo dare di più come approccio e carattere. Sottil non è a tempo, gode della mia fiducia. Voglio una squadra che abbia la faccia di Sottil e anche la mai faccia. Il mercato di gennaio? Adesso pensiamo al Palermo e a dare il massimo. Inutile parlare di serie A, pensiamo a fare i fatti. Borini? Non esiste nessun caso" dice il dirigente blucerchiato in una lunga conferenza stampa a Bogliasco.
RITIRO LAMPO
La fine del ritiro dopo pochi giorni. "Il ritiro è finito. Non è stato punitivo ma risolutivo. Era necessario confrontarci ancora di più. E' quello che abbiamo fatto. Subito dopo la partita di Pisa sia io sia l'allenatore abbiamo deciso di interrompere i permessi che erano stati dati, per ritrovarci il giorno dopo a Bogliasco. Confrontandomi col presidente abbiamo deciso per il ritiro di comune accordo. Tre giorni intensi, un confronto ancora più diretto con la squadra. Tutti sappiamo il momento che stiamo vivendo. Una presa di coscienza da parte mia, dell'allenatore e della squadra che sicuramente non ci fa felici. Ma siamo convinti di avere le risorse di ribaltare la situazione" dice Accardi.
IL MERCATO ESTIVO
Le valutazioni sulle scelte di mercato. Cosa non sta funzionando nella squadra allestita in estate? "Quando ho deciso di venire alla Sampdoria sapevo a cosa andavo incontro. Le difficoltà che avrei incontrato, sia iniziali sul mercato che voi ricordate sia durante il campionato. Poi uno spera sempre di non viverle. Ma oggettivamente non è realistico quando si parla di progetti come questo in costruzione. Quando i giocatori non rendono io sono abituato a non dare solo a loro le responsabilità. Loro sono responsabili ma noi dobbiamo metterli in condizione di potersi esprimere. Non ho dubbi sulla qualità dei giocatori che abbiamo scelto. Ma tutti dobbiamo fare di più. Io in primis" le parole di Accardi.
In che cosa Accardi e la Sampdoria devono fare di più. "Mi prendo sempre le responsabilità. Vivo con loro ogni istante. Probabilmente anche io devo far capire di più determinate cose. Non basta quello che stiamo facendo. Quando non si ottengono dei risultati il concorso di colpa è di tutti. Non solo dell'area tecnica, dell'allenatore. Questo è quello che ci siamo sostanzialmente detti. Devo dire che ho la fortuna di avere una squadra responsabile, che lavora. Una squadra che non è felice dei risultati e di come sta rendendo".
Cosa non sta funzionando in questa Sampdoria. "Non è che non voglio dirvi cosa non funziona. Il calcio non è una scienza esatta, uno più uno fa due. Se io devo analizzare il lavoro da quattro mesi a questa parte vi posso garantire che da parte di tutti, compresi i calciatori, c'è massima responsabilità. Probabilmente non basta. Dobbiamo dare qualcosa di più, che viene da dentro e in questo campionato ti può far la differenza. Io parlo di atteggiamento. Non perfetto in tutte le partite. L'atteggiamento lo determiniamo noi. L'aspetto caratteriale che è mancato, probabilmente. Non in tutte le partite. Non è un caso che quando c'è stato ha ottenuto dei risultati. Da ora in avanti l'aspetto caratteriale non deve più mancare" dice Accardi.
LA FIDUCIA A SOTTIL
La scelta di andare avanti con Sottil. "Il mister Sottil non è a tempo. Gode della mia fiducia, della fiducia della società e della squadra. Sa anche lui, come me e come la squadra, che quello che si deve vedere oggi è sicuramente un altro spirito in tutte le partite. Sia nel primo sia nel secondo tempo. Per quanto riguarda il modulo, il mister aveva già idea di provare nuove soluzioni anche in virtuù e soprattutto con dei recuperi di certi giocatori che sappiamo che per noi sono importanti, ma che per condizioni fisiche inizialmente precarie andavano aspettati. Sta lavorando su un altro modulo, forse un aspetto tecnico tattico che approfondirà lui. Non perché quello che abbiamo fatto finora sia sbagliato. Le cose le cambiamo non col cambio modulo ma con un altro spirito, indipendentemente dal modulo" dice Accardi.
L'ESONERO DI PIRLO
L'esonero di Pirlo dopo tre giornate. "Io sono il primo che commette errori tutti i giorni. Chi prende delle decisioni prende degli errori. Su Pirlo abbiamo deciso di continuare proprio per dare continuità a un progetto tecnico iniziato non sotto la mia gestione. Perché nella seconda parte del campionato avevo visto una squadra organizzata, che al di là delle lacune che poteva avere comunque aveva la sua identità. E' chiaro che nel momento in cui si dà continuità a un progetto che già conosce l'ambiente e con una squadra costruita prima dell'inizio del campionato, ci si aspettava da subito un inizio diverso. Questo non è avvenuto. Di conseguenza abbiamo deciso di cambiare".
Esiste un'ipotesi di un possibile ritorno di Pirlo? "Non è un discorso di Pirlo o Sottil, è un discorso di fiducia. Noi abbiamo fiducia in Sottil, che ha trovato una squadra costruita con un altro allenatore. Prima di accettare era contento di allenare questa squadra. Ad oggi Sottil ha fatto 10 partite, ha portato 14 punti. Il dato dice 4 vittorie, 3 pareggi e 4 sconfitte. Più il passaggio di turno della Coppa Italia contro il Genoa. Io non posso non essere contento del lavoro che sta facendo Sottil. Ma è normale, è evidente che l'atteggiamento della squadra deve essere un altro. Al di là del risultato. Noi siamo convinti che la squadra col giusto atteggiamento possa vincere le partite. Abbiamo scelto Sottil per questo, perché le sue squadre dal punto di vista caratteriale sono sempre state determinate, cazzute. Questo vogliamo vedere da Sottil".
La faccia di questa Sampdoria. "Chiedo alla Sampdoria che abbia la faccia di Sottil e anche la mia faccia. Io ho queste caratteristiche. Quando la mia squadra non ha quelle caratteristiche in campo, mi faccio sempre delle domande. Prima di chiedere alla squadra, chiedo a me stesso".
IL MERCATO DI GENNAIO
Il mercato di gennaio, la rosa ampia e il ritorno di Kasami tra i titolari. "Avere 30 giocatori da gestire può essere un problema. Soprattutto in Serie B possono essere convocabili 23 giocatori e il mister ogni partita è chiamato a lasciare 6 giocatori di movimento a casa. La cosa che mi ha sorpreso di questi ragazzi è l'unione che hanno di fronte a queste difficoltà. Non è bello anche per me lasciar fuori qualcuno. Sottil è sempre stato chiaro con tutti. Forse anche per questo che i calciatori si trovino bene tra di loro. Ricordo Kasami che oggi sta giocando. Inizialmente lui e l'allenatore si sono parlate e Sottil a Kasami ha detto determinate cose. Il ragazzo si è messo a lavorare e ha conquistato il posto. Il mister non ha preclusioni con nessuno. Ritorno alla costruzione di una squadra, quando sono arrivato con dei giocatori già sotto contratto. Non potevo pensare di risolvere tutte le questioni col mercato. Non ho mai avuto la bacchetta magica. I risultati si ottengono con la programmazione, col tempo. Poi sappiamo tutti che parlare di tempo nel calcio non esiste".
Perché non sono rimasti alcuni giocatori dell'anno scorso, per esempio Stankovic ed Esposito: una scelta precisa? "Io la squadra l'ho costruita con un allenatore, i giocatori che abbiamo voluto li abbiamo voluti tutti. Esposito e Stankovic non erano nei nostri programmi".
Serve qualcosa di più in difesa come esperienza? "Se guardo la rosa dei difensori dietro vedo Romagnoli, Bereszynski e Ferrari. Sono esperti. Poi sappiamo che Ferrari dovevamo aspettarlo, veniva da un infortunio serio. Il ragazzo sta meglio. In un pacchetto di difensori a tre credo sia il giusto mix. Poi se ti vengono a mancare come Ferrari e Veroli, chiaro che l'allenatore è tenuto a fare delle considerazioni" le parole di Accardi.
IL CENTROCAMPO
Perché la Sampdora ha preso due play (Bellemo e Meulensteen) oltre a Yepes? Non servivano delle mezz'ali di gamba? Arriverà qualcuno a centrocampo a gennaio? "Bellemo non è un play, è un centrocampista a due che può fare anche la mezz'ala di raccordo. Se noi costruiamo un centrocampo a tre noi abbiamo due play che sono Melle e Yepes, due mezz'ali tattiche che sono Bellemo e Kasami. E due mezz'ale di gamba che sono Akisanmiro e Benedetti. Abbiamo deciso di mettere un centrocampista in più. Non dimentichiamoci di Vieira, che è un signor giocatore ma ha delle problematiche. Abbiamo messo un centrocampista in più per questo. Queste sono le nostre valutazioni. In questo momento non stiamo pensando al mercato di gennaio. In questo momento pensiamo a dare il massimo e pensare a Palermo. Poi a gennaio, a seconda delle indicazioni dell'allenatore, se ci sarà da puntellare la rosa lo faremo. Sicuramente non faremo stravolgimenti" dice Accardi.
LA CORSA PER LA SERIE A
L'obiettivo Serie A, le aspettative della piazza e la pressione. "La programmazione che inizialmente mi è stata trasmessa dal presidente è sempre stata a medio lungo termine. Visto il mercato che abbiamo fatto si sono poi alzate le aspettative. Mi allaccio anche a pressione e aspettative. Sgombriamo subito il campo da questo. Chi non sa vivere con le pressioni e le aspettative, questo lavoro non può farlo. Ho sentito dire che Marassi è diventato un problema. No, Marassi non è un problema. E' la nostra forza, il nostro fortino. La nostra gente va trascinata sempre e solo con l'atteggiamento. I tifosi sinora sono stati straordinari. Ora è il momento di restituirli qualcosa. L'obiettivo oggi è preparare al meglio Palermo. Inutile parlare di Serie A, dobbiamo fare fatti. Le chiacchiere finora stanno a zero".
I TIFOSI
La presenza dei calciatori nei club dei tifosi e gli allenamenti da riaprire a Bogliasco. "Io ho vissuto anni in cui il rapporto con l'ambiente, la tifoseria e la città era molto più vicino. Ricordo allenamenti in cui la tifoseria si metteva sulla salita di Bogliasco e ci trasmetteva passione ed entusiasmo. E' una cosa di cui stiamo parlando con la società. Abbiamo voglia e interesse di riaprire questo rapporto. Oggi gli spazi sono pochi. E' una cosa che vogliamo che accada" le parole di Accardi.
IL MOMENTO DI TUTINO
Su un presunto interesse della Fiorentina per Tutino come vice Kean e sul momento vissuto dall'ex attaccante del Cosenza alla Samp. "Io della Fiorentina lo so oggi da voi - dice Accardi - si parla di mercato ma è ancora lontano. Tutino lo abbiamo voluto perché crediamo in lui come calciatore. Lui è il primo a non essere contento del rendimento. Lui sa per primo che deve fare assolutamente di più".
IL CONFRONTO CON LA SOCIETA'
Il rapporto con Manfredi e Messina. "Io ho un rapporto fantastico con la proprietà che è Manfredi. Poi c'è il suo braccio destro che è Messina. Siamo in totale sinergia. Ci confrontiamo sempre su tutto. Tutte le decisioni le prendiamo insieme. Ma mi sento di dire che io sono l'unico responsabile della situazione. Anche con l'avvallo del presidente la responsabilità è mia".
E' un limite non avere un presidente esperto di calcio, come era Corsi a Empoli? "Per me non è un limite, assolutamente. Ho avuto la fortuna di avere un presidente come Fabrizio Corsi, per me era una persona importante. Che mi ha fatto sicuramente crescere. Anche in quella circostanza prendevo le decisioni che dovevo prendere, mi assumevo le responsabilità sia quando andava bene sia quando andava male. Anche in quella realtà si cambiavano tantissimi giocatori. Col presidente Manfredi ha un ottimo rapporo. Che non sappia di calcio, insomma. Quando il presidente investe i soldi impara anche in fretta a capire le dinamiche calcistiche. Chiaro che lui mi abbia scelto per questo aspetto, per la competenza calcistica, per i risultati che ho fatto in questi anni e per un progetto a lungo termine per la Sampdoria" dice Accardi.
I TROPPI PORTIERI
I quattro portieri in rosa. "Il capitolo portieri è il seguente. Se vi ricordate bene nella fase iniziale avevamo perso Ghidotti per un infortunio abbastanza serio. Tempi abbastanza lunghi. Si parlava di un mese e mezzo, barra due mesi. Anche lì avendo poi Vismara e Ravaglia, non ce la siamo sentiti di andare avanti solo con due portieri. E' nata l'opportunità Silvestri e abbiamo chiuso per lui all'ultimo giorno di mercato. Oggi nel calcio moderno anche il portiere sta diventando un giocatore di movimento. Tanti allenatori cambiano in base a quello che vedono. Anche di settimana in settimana. In questo momento il mister ha dato la porta a Vismara. Sta a loro guadagnarsi la maglia da titolare".
IL CASO BORINI
La gestione Borini. "Un conto sono le cose che si scrivono. Giustamente voi fate il vostro lavoro. Un conto è la realtà dei fatti. Non c'è mai stato un caso Borini, nè Barreca nè Ricci. Qui c'è sempre stato un allenatore che ha avuto 30 giocatori che fa delle scelte in base alle partite. Infatti oggi Borini viene utilizzato dal mister. Non c'è mai stato un caso Borini, Barreca e Ricci. Abbiamo 30 giocatori da gestire. Il mister deve fare delle scelte tutte le settimane. Borini sta dentro nel gruppo. A gennaio sinceramente non ci sto pensando. Questo vale per tutti".
Le scorie dello scorso campionato. "Di scorie delle scorso campionato non ne ho mai percepite. C'è un gruppo di lavoro nuovo. A Bogliasco lavorano persone completamente diverse rispetto allo scorso campionato".
IL RITORNO DI PEDROLA
La valorizzazione Pedrola. "Pedrola sta meglio, sta crescendo. Sempre più dentro. Sappiamo tutti il valore del giocatore. Ha una condizione che anche l'allenatore può anche pensare di schierarlo dall'inizio. Ma deve scegliere lui".
Perché non fornite più la lista dei convocati pre partita? "Sui convocati abbiamo fatto questa scelta proprio perché avendo 30 calciatori a disposizione ogni settimana l'allenatore è costretto a lasciarne 6 a casa. Non vorremmo dare vantaggi agli avversari. Non c'è altro. Vi dico anche che al giorno d'oggi è difficile tenere segreto un giocatore convocato o meno" dice Accardi.
IL COMMENTO
La doppia svolta di Piciocchi: città e assessori, si cambia
Quello spot di Autostrade che stride così tanto