GENOVA - "Dalla riunione tenuta con i vertici di Genoa e Sampdoria è emersa la chiara volontà di procedere con la riqualificazione del Ferraris. Il prossimo 5 aprile verrà presentato al Comune di Genova un progetto per la ristrutturazione dello stadio. Il progetto sarà presentato da una newco che sarà partecipato da entrambe le società” queste le dichiarazioni del sindaco di Genova Marco Bucci al termine dell’incontro avuto a Palazzo Tursi con i vertici di Genoa e Sampdoria sul futuro dello stadio Luigi Ferraris.
I due club si sono impegnati a fare insieme una società che presenterà il progetto della stadio. "Un passo in avanti - ha ribadito uscendo il sindaco - io sono positivo. I due club si sono impegnati a procedere con l'acquisto, non più la concessione. Lo stadio sarà servito dallo skymetro, avrà parcheggi e ci sarà modo di fare attività tutto l'anno non solo quando ci sono le partite, ci saranno eventi sportivi, ristoranti e altro come succede in tutti gli stadi moderni. Anche la vicina Villa Piantelli fa parte del gioco, ce l'hanno già anticipato ora vogliamo vedere la proposta operativa. Ospitare gli Europei? Quello è l'obiettivo, noi vogliamo far vedere che abbiamo un progetto, che siamo pronti e che iniziamo a lavorare per essere pronti per il 2032. Vogliamo che Genova possa cogliere questa opportunità".
In Comune presenti anche il vicesindaco Pietro Piciocchi, l'assessore allo Sport Alessandra Bianchi e al Patrimonio Francesco Maresca oltre ovviamente ai rappresentati del Genoa, con il presidente Alberto Zangrillo e l'ad Andres Blazquez, e della Sampdoria con il presidente Matteo Manfredi e l'ad Raffaele Fiorella. All'incontro a Tursi ha preso parte anche l'architetto Herbert Penaranda che ha già disegnata un progetto di restyling e l'architetto portato dalla Sampdoria Zoppini che è lo stesso che ha presentato il progetto di ristrutturazione dello stadio di Parma. I vertici di Genoa e Sampdoria sono usciti da Tursi senza rilasciare dichiarazioni.
IL COMMENTO
Dalle morti sul lavoro alle pensioni, non basta la Liguria virtuosa a metà
I programmi della Liguria? Quelli di cinquant’anni fa