Spezia, c'è tanto lavoro da fare: attacco e rendimento fisico nel mirino

LA SPEZIA - Dopo la sconfitta di Genova contro la Sampdoria, resta soltanto una la vittoria dello Spezia Calcio in quattordici giornate di campionato, troppo poco, per una squadra che si ritrova ancora al terzultimo posto in solitaria in Serie B.

Tanto lavoro da fare per mister D'Angelo che sicuramente a Marassi avrebbe sognato un esordio diverso, in una partita che ha messo in luce tutti gli aspetti negativi riscontrati sin qui in campionato, con l'aggiunta di una difesa apparsa troppo morbida, soprattutto nel primo tempo.

Attacco sterile, emblematico è il dato relativo ai tiri in porta: sono soltanto 2 infatti le conclusioni verso lo specchio compiute dagli aquilotti verso il giovane portiere Stankovic, complice un reparto definibile impalpabile. Grossi sono infatti i demeriti dei protagonisti, da chi dovrebbe finalizzare e concretizzare le occasioni, su tutti Moro, ancora a caccia di un'identità, a chi le chance dovrebbe crearle come Antonucci, mai pienamente nel vivo della gara come spesso è accaduto sin qui in stagione.

Altro segnale allarmante è sicuramente quello della tenuta fisica: una squadra che troppo spesso in questa stagione è partita forte, per poi calare vertiginosamente durante il match. perdendo distanze, precisione ed efficacia.

Non è però tutto da buttare, la reazione al gol subito nel primo tempo è sicuramente un punto di discordanza rispetto al recente passato. Una peculiarità che mister D'Angelo dovrà sicuramente mantenere.

Insomma, sperando che per il tecnico pescarese si sia trattato soltanto di una falsa partenza. La bacchetta magica non appartiene a nessuno, come da egli stesso sottolineato in sede di conferenza stampa di presentazione, ma, siccome il mercato di gennaio resta però ancora distante, occorre iniziare a macinare punti, prima che davvero sia troppo tardi.