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Tensione a Genova al processo ad alcuni ultrà rossoblù su una vicenda del 2017 che ha riguardato la moglie dell’allora calciatore genoano Danilo Cataldi aggredita dai tifosi
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GENOVA - Tensione a Genova al processo ad alcuni ultrà rossoblù su una vicenda del 2017 che ha riguardato la moglie dell’allora calciatore genoano Danilo Cataldi aggredita dai tifosi.

Il mediano ora alla Lazio durante l’udienza avrebbe minimizzato lo scontro, con presa di posizione del pm e a seguire articoli di stampa. Il giocatore però non ci sta e minaccia querele per quanto scritto sul suo conto: “Gli articoli e le notizie pubblicate in serata sull’episodio - afferma Cataldi - riportano ricostruzioni parziali, strumentali e sensazionalistiche, oltre che lesive della mia persona, relativamente ad una vicenda, accaduta sei anni fa, dopo una partita di calcio e che oggi mi vede come testimone di un processo penale. Per chiarezza: non ho minimizzato l’episodio in cui è stata coinvolta mia moglie, la persona che amo e stimo di più al mondo. Far passare un messaggio diverso è quanto di più offensivo e diffamatorio nei miei confronti, soprattutto in una vicenda del genere. Credo fermamente nella giustizia e anche per questo - conclude Cataldi - mi riservo di agire in ogni sede per tutelare la nostra famiglia”.

La testimonianza di Cataldi è stata offerta a Genova, ai pm titolari di un'inchiesta che vedono imputati, per diversi reati, alcuni tifosi del Genoa.