Genova è stata scelta dalla Figc tra le 10 sedi di Euro 2032, nel caso il campionato continentale venga assegnato all'Italia. La scelta tra il nostro Paese e la Turchia verrà fatta a settembre.
Con la città, entra nel progetto lo stadio Luigi Ferraris, tra le sedi del Mondiale 1934 vinto dall'Italia di Meazza e Pozzo, demolito e riedificato tra il 1987 e il 1989 su progetto di Vittorio Gregotti per Italia '90, negli ultimi trent'anni oggetto di una serie infinita di ritocchi, a partire da quello immediato di rialzo del terreno di gioco. Di proprietà del Comune, lo stadio è in concessione di gestione a una SpA mista paritetica tra Genoa e Sampdoria.
"Genova è fra le prime cinque città del Paese, mi sembra scontato - commenta il presidente della Regione Giovanni Toti - che ospiti, se ci saranno, delle partite importanti nel Campionato Europeo. E sarà anche l'occasione per mettere mano a quello straordinario tempio del calcio che è il nostro stadio, che venne ristrutturato proprio per Italia 90 ai Mondiali. Credo che quella degli Europei sia una buona occasione per trasformarlo in uno stadio moderno di cui la città ha bisogno".
Soddisfatto il sindaco di Genova Marco Bucci: "Abbiamo lavorato parecchio con il ministro Abodi insieme alla Figc - commenta -. Questo è un altro esempio del fatto che, quando si lavora tutti insieme, si raggiungono i risultati. Adesso ci aspettiamo che si facciano i lavori per il nuovo stadio e ci aspettiamo che Genova ospiti gli Europei al meglio delle sue tradizioni e del suo futuro. Per lo stadio abbiamo già un progetto pronto e adesso dobbiamo fare tutte le rifiniture, dopodiché partiremo con la ricerca dei finanziamenti e andremo avanti. Genova è già famosa per avere uno stadio molto favorevole per il calcio e ora vogliamo che sia il più bello di tutti"
Felice anche il vicesindaco Pietro Piciocchi: "Un risultato straordinario che premia la tenacia con cui abbiamo lavorato al dossier e che dà una spinta fortissima al percorso di riqualificazione dello stadio che abbiamo intrapreso: un obiettivo chiaro che ci siamo dati all'inizio del nuovo mandato. Evviva, avanti così, siamo davvero contenti".
Accantonata da tempo l'ipotesi di vendita, il Comune punta a sfruttare i finanziamenti statali, che arriveranno in caso di vittoria della candidatura italiana per Euro 2032, per attuare un ambizioso progetto di riqualificazione e rilancio dello stadio, del valore di circa 70 milioni.
"Dopo l’ultimo grande appuntamento con il calcio internazionale di Italia ’90 – spiega l’assessore allo Sport e Impianti sportivi Alessandra Bianchi – Genova è pronta ad accogliere le nazionali che si sfideranno per il Campionato Europeo di calcio 2032. Lo stadio Luigi Ferraris è un impianto ricco di storia e di grande attrattiva anche dal punto di vista architettonico e verrà riqualificato secondo i parametri UEFA. Poter ospitare la fase finale di un campionato europeo rappresenta sia un onore che un giusto riconoscimento alla storia calcistica della nostra città. Genova si sta dimostrando di essere pronta a essere Capitale Europea dello Sport 2024 e lo sta facendo a 360 gradi promuovendo lo sport indoor e outdoor e attirando importanti manifestazioni come il The Grand Finale della Ocean Race e il Campionato Mondiale di canottaggio costiero. Non si tratta solo di sport in senso lato, ma anche e soprattutto di sport come volano di un turismo sempre più sostenibile. Abbiamo fatto un grandissimo lavoro di squadra che ci ha portato a fare un eurogol e ora aspettiamo il triplice fischio della Uefa cerchi che ci giocheremo le nostre chances fino all’ultimo minuto".
Proprio lo scorso 4 aprile il Comune aveva infatti consegnato alla Figc nella capitale, in occasione del convegno "Il futuro degli Stadi in Italia", il dossier sul progetto del nuovo Ferraris. Alla presentazione è intervenuto anche l'architetto Hembert Penaranda, titolare dello studio Officina Architetti che ha redatto il progetto di ristrutturazione radicale, comprensivo di alimentazione energetica da fonti rinnovabili con celle solari sulla copertura e anche dal vento.
Stavolta si farà tesoro della lezione di fine anni Ottanta, quando per due stagioni agonistiche lo stadio venne dimezzato nella capienza e ridotto a un cantiere: i lavori si terranno nell'arco di quattro estati, a campionati fermi. Verrà minimizzato l'impatto anche estetico delle cancellate. Programmate migliorie in tema di parametri di sicurezza, seggiolini e poltrone, servizi igienici e soprattutto attività commerciali e di ristorazione e perfino alberghiere nei locali ubicati lungo il perimetro esterno e nelle stesse quattro "torrette" angolari.
E' previsto anche un lieve aumento della capienza, finalmente in controtendenza con gli aggiustamenti al ribasso che hanno reso Marassi quasi insufficiente in più di una occasione, come sta dimostrando il pubblico del Genoa in questo finale di campionato condotto oltre la soglia dei 30mila. Sulla sponda opposta, in casa Sampdoria il rilancio dello stadio viene visto nell'ineludibile prospettiva della svolta societaria: un eventuale nuovo proprietario potrebbe contare su uno stadio nuovo rifatto a spese dello Stato.
IL COMMENTO
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