Sport

Caruso: "Per 25 anni verifiche ponte affidate a metodo scartato in tutto il mondo e gestito in modo artigianale da un anziano perito elettronico"
1 minuto e 27 secondi di lettura

GENOVA -"I controlli riflettometrici, si è appreso in aula, per quanto scartati in tutto il mondo sono stati sostanzialmente l'unico elemento diagnostico usati per 25 anni per controllare Ponte Morandi".

E' la dura sintesi di Raffaele Caruso, avvocato delle famiglie vittime di Ponte Morandi, al termine dell'udienza per la tragedia del 14 agosto 2018 costata la vita a 14 persone. Udienza in cui sono stati ascoltati i responsabili delle verifiche riflettometriche ad impulsi elettrici che hanno lavorato per Autostrade per l'Italia e Spea: "Controlli - spiega ancora Caruso - gestiti da una filiera produttiva artigianale con alla base un anziano, probabilmente un bravissimo perito elettronico, che interpretava risultati non verificati da un'autorità mentre tutte le autorità scientifiche del mondo lo hanno bocciato e l'unico luogo dove veniva utilizzata questa tecnica è il Brasile, dove però la corredavano con altri sistemi di validazione che qui in Italia non sono mai stati utilizzati".

Caruso spiega ancora: "Comunque anche gli esiti, gli spunti che uscivano da questi test che richiedevano approfondimenti che le società Spea e Autostrade per l'Italia non hanno mai fatto e dunque anche i pochi risultati ottenuti non erano oggetto di una seria analisi per dar luogo a quelle verifiche che sarebbero state necessarie"


L'avvocato aggiunge: "La cosa drammatica che è emersa nell'udienza è che questo ponte era già affetto da una serie di limiti conclamati e riconosciuti da chi offriva il servizio come i falsi positivi e se avevo un risultato negativo non potevo essere certo che fosse attendibile, e poi tutti i risultati erano influenzati dal fatto che i cavi fossero troppo vicini fra loro e noi sappiamo che a Ponte Morandi i cavi erano addirittura ammassati, quindi uno strumento diagnostico quello delle prove riflettometriche che aveva dei limiti che andavano a evidenziarsi proprio sul ponte Morandi".