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Un mese dopo, la commozione per la morte di Gianluca Vialli non si attenua. I tifosi blucerchiati e gli appassionati di calcio hanno scritto infiniti post sui social. Spicca il saluto di Marco Ponti, il regista de "La Bella Stagione": "Luca, il nostro viaggio continua!". Il film sull'epopea doriana degli anni 80/90 ha infatti ricevuto la candidatura ai Nastri d'Argento.

Grande apprezzamento ha riscosso l'opera (nella foto) dedicata a Vialli dell'anonimo artista di strada che si cela dietro il nome "Tiler": "Ci sono esseri speciali - scrive Tiler sulla sua pagina - che lasciano il segno nella vita delle generazioni che hanno avuto il piacere di condividerne la luce. Non serve appartenere ad una bandiera per rendere omaggio ad una persona che si è resa icona di un popolo. Io non ho colori sportivi ma il giorno che è morto Vialli ho visto una città commossa e ho capito subito che fosse giusto creare qualcosa che potesse rendere indelebile la sua memoria. Nel mio piccolo ho fatto ciò che so fare meglio e l’ho immortalato in un sogno eterno, l’ho fatto per ringraziare il calciatore ma soprattutto l’uomo".

Tra i messaggi, anche la lettera di Ludovica Mantovani, presidente della Figc femminile e figlia di Paolo: "I tuoi compagni ti hanno definito un leader, ed è vero che la tua capacità di grande mediatore in campo e fuori era ammirevole.
Tu eri professionale, pronto a chiedere consiglio e ad ascoltare, e questo faceva sì che arrivassi preparato in qualsiasi occasione.
Le tue capacità dialettiche affinate nel tempo non hanno mai oscurato il tuo innato senso dello humour e il tuo indimenticabile sorriso.
La tua grande empatia e la tua voglia di vivere erano semplicemente contagiose.
Ho sempre poi ammirato il tuo lato riservato, come hai saputo tutelare la tua meravigliosa famiglia, le tue splendide ragazze.
Mi reputo quindi fortunata perché dopo essere cresciuti insieme, le strade dei nostri percorsi si sono spesso incrociate, a Torino a Londra a Roma: bomber, capitano, allenatore, conduttore televisivo, imprenditore, testimonial, capodelegazione della Nazionale... poco importava il ruolo che ricopriva all'interno del nostro mondo, in salute e malattia, Luca vigilava sempre... ed era un vero conforto saperlo vicino.
Nel 2021 in Figc abbiamo definito all'interno della nuova strategia del calcio femminile con tre semplici parole: passione determinazione eleganza. Solo sulla scelta dell'ultimo termine mi fu chiesto un riscontro... perché reputassi fosse così importante sottolineare proprio quest'ultima virtù? Credo che nel nostro sport dove celebrità e potere non sempre corrispondono a senso di responsabilità e inclusione sia proprio l'eleganza, l'arte sottile di combinare semplicità, educazione e discrezione che fa la differenza... A Luca non serviva nessun titolo né essere sotto i riflettori per poter brillare.... ancor prima di essere un campione in campo e fuori Luca era un uomo elegante!"