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Il serbo ha 44 anni, ha vinto tre campionati con la Stella Rossa e predilige il 4-2-3-1
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Dejan Stankovic, 44 anni, approda alla Sampdoria con la “benedizione” di Roberto Mancini, Marco Branca, Sinisa Mihajlovic e Massimo Ferrero, che già lo voleva al posto di Roberto D’Aversa il 6 dicembre del 2021, quando venne arrestato dalla Guardia di Finanza a Milano proprio poco prima del previsto incontro con l’agente dell’allenatore.

Il serbo è già motivato: "Mi ricordo la storia della grande Sampdoria - ha detto durante il colloquio di ieri con il presidente Marco Lanna - e avrei voluto essere in campo a Sofia nella semifinale di Champions ma ero troppo piccolo. Per me l'approdo alla Samp è un grande successo. La situazione non mi spaventa, mi basta la storia del club: sono contento dei giocatori a disposizione". La firma sul contratto che lo legherà al club blucerchiato è attesa nella notte.

Il fatto che sull’operazione ci sia anche la firma dell’ex presidente non deve stupire né scandalizzare: l’attuale Cda ha compiti di “commissariamento” e qualunque mossa che comporti un ulteriore aggravio dei costi sul bilancio della Sampdoria, già messo a dura prova dall’esonero di Giampaolo, sotto contratto sino al 2024, deve per forza passare attraverso il via libera degli azionisti, altrimenti costoro potrebbero in futuro esercitare azioni di responsabilità nei confronti dei consiglieri Lanna, Panconi, Romei e Bosco.

Tornando a Stankovic, la scelta è ricaduta su di lui (sino a giugno 2023, con opzione di rinnovo automatico in caso di salvezza) per il temperamento e per l’ingaggio più contenuto rispetto a Ranieri. Anche De Rossi era in linea con i parametri finanziari, ma a differenza del serbo non ha mai guidato una squadra di club.

Stankovic sulla panchina della Stella Rossa ha vinto tre campionati e due Coppe nazionali, risultando invece sempre eliminato alle soglie degli ottavi di Champions League. In Italia fu per breve tempo il vice di Stramaccioni all’Udinese. L'ex Inter è stato anche giocatore nella Nazionale serba guidata da Vujadin Boskov, l'allenatore dello scudetto e delle coppe blucerchiate.

Il suo modulo preferito è il 4-2-3-1, alla Samp potrebbe avere gli uomini adatti a realizzarlo ma solo a patto di recuperare Harry Winks, che continua per ora ad allenarsi a parte. Stankovic è atteso da un compito tutt’altro che semplice: rivitalizzare una squadra con l’elettroencefalogramma piatto.

Ci proverà a domani al “Mugnaini” di Bogliasco.

La scelta di Stankovic è stata condivisa da tutto il Cda che l'ha assunta in totale autonomia ed è una casualità il fatto che questa scelta coincida con quanto aveva in mente nel dicembre scorso l'ex presidente Massimo Ferrero. Piaceva anche il profilo di De Rossi, ma il fatto di non avere ancora allenato in serie A e di non disporre di uno staff già pronto lo hanno penalizzato. A Ranieri i dirigenti hanno pensato ma probabilmente l'organico non è adatto alle sue intenzioni di gioco.

A proposito di Ferrero, peraltro, il Cda della Sampdoria, che tiene molto alla sua indipendenza, segue con attenzione le evoluzioni degli ultimi giorni che hanno riguardato l'ex presidente della Samp, a partire dalle voci che erano circolate in merito alla sua ventilata presenza nell'hotel della squadra o addirittura allo stadio.