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Oggi pomeriggio, mentre eravamo al lavoro in redazione - dopo la lunga e difficile diretta di ieri - su sito, social e per preparare servizi, scaletta e contributi per l'edizione delle 21 di Liguria Calcio, abbiamo ricevuto una lettera da parte di un tifoso della Sampdoria, Alessandro. Abbiamo deciso di pubblicarla, dopo avergliene chiesto il permesso. Non tanto e non solo per gli apprezzamenti rivolti ai sottoscritti (anche se riceverli fa sempre piacere) quanto per i pensieri espressi con una semplicità tremendamente efficace e che ci hanno toccato il cuore, aiutandoci a comprendere ancora di più e ancora meglio che cosa significhi la Sampdoria per tante persone. Nella speranza che la lettera, le cui considerazioni contenute sono di Alessandro, soltanto sue e non è scontato che rispecchino per intero le nostre, colpisca anche chi ha la possibilità di invertire il destino della Samp (m.mich. - steris)

Ecco il testo:

Buongiorno, mi chiamo Alessandro, tifoso della Samp. Volevo solo esprimere il mio pensiero su Stefano Rissetto e Maurizio Michieli, due grandi giornalisti e soprattutto onesti e sinceri e che hanno sempre detto le cose come stanno sulla vicenda societaria e sul presidente, pregiudicato e indagato Massimo Ferrero. E purtroppo a tanti tifosi questo non piace, preferiscono leggere notizie su alcuni siti e testate web dove dicono che arriva lo sceicco, che arriva Vialli etc. etc. ma basta per favore!
La verità è che non c è nessuno e come dice Rissetto, Ferrero non ha nessunissima intenzione di vendere, non ha mai voluto vendere ed il 6 dicembre, giorno del mio compleanno, mi farà un bel regalo. E conoscendo il personaggio si vestirà da sceicco e presenterà il nuovo Cda con Di Silvio, Console e ovviamente il suo fido scudiero Vidal.
Quest' uomo ci ha ucciso, noi gente comune che lavora onestamente, prende uno stipendio da operaio e fatica a tirare avanti. Ma la domenica c'era la Samp, la nostra gioia nel bene e nel male, che ci faceva staccare la spina dalla vita quotidiana e in quei 90 minuti pensare solo a tifare e cantare.
Ma quell'uomo ci ha tolto tutto, il destino è segnato, c'è solo il fallimento purtroppo, ma se qualcuno dice la verità allora gli viene detto che destabilizza l'ambiente, invece è meglio chi dice che i 40 milioni arrivano e che Vialli prende casa a Genova .
Volevo concludere facendo i miei complimenti a Maurizio e Stefano per la loro onestà , per dire sempre la verità e in questo paese di giornalisti e di tv che dicono solo quello che le istituzioni e i governi vogliono che sia detto, beh, da me meritano solo il massimo rispetto.
Stefano e Maurizio siete dei grandi giornalisti, due uomini onesti e due tifosi della Samp che vorrebbero solo il bene della nostra squadra e che soffrono tremendamente a vedere la fine che stiamo facendo.
Grazie per tutto... Vi voglio bene.

Alessandro

Undici sconfitte, tre pareggi, una sola vittoria per la miseria di sei punti in classifica dopo quindici partite di campionato ed al giro di boa della sosta per il Mondiale in Qatar. La crisi della Sampdoria è certificata dai numeri, che però non dicono tutto. Parallelamente alla rovinosa caduta della squadra - che ha già "bruciato" sul terreno tre allenatori in dieci mesi - c'è infatti anche e soprattutto la situazione societaria ad agitare le acque e ad alimentare la preoccupazione dei tifosi.

Ieri sera, subito dopo la partita, i quattro membri del Consiglio di amministrazione (Marco Lanna, Antonio, Romei, Gianni Panconi, Alberto Bosco) si sono confrontati a caldo, nelle viscere del "Ferraris", su come gestire ciò che stava accadendo all'esterno dello stadio, ovvero l'esplosione della contestazione indirizzata, nel contenuto dei cori lanciati dalla gente in corso De Stefanis, principalmente ai calciatori, al vicepresidente Romei e all'ex proprietario ed ex presidente Edoardo Garrone.

Poi a freddo il Cda dovrà vedersi anche con Dejan Stankovic per valutare se sussistono le condizioni, da ambo le parti, per portare avanti un rapporto che non ha prodotto risultati tangibili. Ferma restando l'impossibilità finanziaria di ingaggiare un quarto allenatore (Claudio Ranieri), salvo complesse e poco praticabili risoluzioni con D'Aversa e Giampaolo oltre alle dimissioni, peraltro ventilate, del tecnico serbo.

Va ricordato che l'attuale Consiglio di amministrazione della Sampdoria, nominato da Gianluca Vidal nelle vesti di Trustee e quale formale rappresentante della proprietà della società blucerchiata, aveva un carattere emergenziale, scattato dopo l'arresto del presidente Massimo Ferrero e di parte della sua famiglia, attraverso la quale il patron ha sempre controllato il club con il "veicolo" della Sport Spettacolo Holding, di cui è stato contestualmente nominato amministratore unico il segretario generale Massimo Ienca.

L'obiettivo del Cda, che ha una scadenza formale al 30 aprile 2023, ovvero all'approvazione del bilancio di esercizio relativo all'anno contabile 2022, era però "solo" quello di traghettare la Sampdoria verso una nuova proprietà, operazione finalizzata a reperire la liquidità necessaria a garantire i concordati preventivi di Real Farvem ed Eleven Finance, le aziende del cosiddetto gruppo Ferrero giunte sull'orlo della bancarotta e nelle mani del Tribunale fallimentare di Roma.

Dal 23 dicembre 2021 (giorno della nomina di Marco Lanna alla presidenza) a maggio del 2022 tuttavia è accaduto poco, per non dire nulla: prima il rischio di retrocessione della squadra in serie B, poi gli spettri della guerra in Ucraina sono stati addotti, a torto o a ragione, dal Trustee Vidal, soggetto unico incaricato di portare avanti le trattative di vendita con il solo obbligo di aggiornare di tanto in tanto il Cda, quali ostacoli alla cessione della Samp.

E soltanto a giugno Vidal ha designato banca Lazard quale advisor incaricato di trovare potenziali acquirenti sul mercato internazionale. Da quel momento qualcosa si è mosso, al Cda è stato chiesto di rimanere in carica sino alla fine dell'estate per agevolare la vendita alla cordata anglo-americana Redstone-Cerberus, che stava effettuando la due diligence sino a spendere oltre 200 mila euro in consulenze e a designare Rodolfo Lercari, attuale presidente del Tennis Club Genova 1893, imprenditore e sampdoriano viscerale, quale presidente "incaricato" della Sampdoria.

Ma alla metà di agosto l'operazione saltò definitivamente: c'è chi sostiene perché Cerberus, che puntava a fare il business sugli immobili romani di Ferrero, non ottenne garanzie sul cambio di destinazione d'uso dei cinema; chi invece dice che da parte di Vidal e quindi di Ferrero non è mai realmente esistita la volontà di vendere. E con il trascorrere delle settimane la data room che contiene i documenti necessarie alla due diligence sulla situazione economico-finanziaria della Sampdoria ha perso soggetti, sino a rimanere (allo stato attuale) desolatamente vuota.

Fatto sta che il Consiglio di amministrazione ha dovuto fare in fretta e furia un mercato senza risorse, con la conseguenza di indebolire un organico che già l'anno precedente si era salvato per miracolo grazie alla parata di Audero nel derby. Il tutto non sulla base di una totale unità di intenti, come ha dimostrato il caso dei due direttori sportivi, Daniele Faggiano e Carlo Osti, sulla posizione dei quali è stato trovato un compromesso in assenza di un accordo unanime.

Adesso il Cda si trova ad un bivio. Da una parte c'è la tentazione, specie da parte di Marco Lanna, icona blucerchiata chi in questi mesi ha messo faccia, tempo e anche risorse personali (non è l'unico) nella Samp, di dimettersi per dare una scossa, un segnale forte che così, con una gestione commissariale, non si può più andare avanti.

Dall'altra parte, però, c'è anche il senso di responsabilità: la decadenza del Cda (per la quale da statuto bastano le dimissioni anche di un solo membro) esporrebbe la Sampdoria al rischio di fallimento, poiché sono gli attuali amministratori ad avere garantito presso le banche Macquarie e Sistema la continuità aziendale del club attraverso operazioni che hanno messo al sicuro per un po' il patrimonio netto.

E' dunque probabile che il Cda vada avanti, almeno sino alla linea di demarcazione del 6 dicembre quando a Massimo Ferrero scadrà l'interdizione ad occuparsi dei propri affari, compresa la Sampdoria, di cui resta il proprietario attraverso la figlia Vanessa ed il nipote Giorgio, nei confronti dei quali (lo dicono gli atti dell'inchiesta della Procura di Paola) ha sempre agito come deus ex machina.

Una variabile impazzita che dalle ultime mosse (presenza allo stadio durante la partita con la Roma, divulgazione urbi et orbi attraverso media compiacenti del malore accusato dopo la sconfitta con il Torino, interviste rilasciate e poi "rinnegate" a tv nazionali) sembra volersi ripresentare, per quanto follemente, sulla scena.

Intanto, molti invocano l'intervento di Edoardo Garrone, che aveva promesso in piazza tra i tifosi e poi negli studi di Primocanale un'ancora di salvezza alla Sampdoria in caso di difficoltà. Si punta a stimolare il suo orgoglio a tornare sulla decisione drastica ed infausta di elargire nel 2014 la società a Massimo Ferrero nello stesso giorno in cui il Viperetta patteggiava a Busto Arsizio una condanna ad un anno e dieci mesi di carcere per bancarotta fraudolenta nel crack Livingston.

Quello che in realtà Garrone potrebbe fare per la Sampdoria è, probabilmente, mobilitare per davvero la propria rete di contatti internazionali per trovare compratori seri e magari dare una garanzia per rassicurare chi compra da Ferrero contro il rischio che l'operazione non si risolva in un "bidone" o successivamente in un’azione legale dei suoi creditori.

Viene da chiudere questa ricostruzione sulla complicata e dolorosa situazione della Sampdoria con i versi scritti nel 1923 dal poeta genovese, premio Nobel, Eugenio Montale, ovviamente in tutt'altro contesto: "Non domandarci la formula che mondi possa aprirti/sì qualche storta sillaba e secca come un ramo. Codesto solo oggi possiamo dirti/ciò che non siamo, ciò che non vogliamo".

 

Dopo la disfatta di sabato sera contro il Lecce al Ferraris e la contestazione delle tifoserie, questa mattina arriva da parte della federazione dei club sampdoriani un messaggio rivolto a Edoardo Garrone. A lui si chiede il perché del silenzio sulla questione Ferrero, che cosa provi a vedere la Samp in queste condizioni e se non sia l'ora di onorare la parola data ai tifosi.
 
Ecco le tre domande di Federclubs a Edoardo Garrone:
- Ferrero è sotto processo da mesi, ha ampiamente superato l’orlo della bancarotta ed è tenuto a galla solo dalla società che gli è stata regalata dalla famiglia Garrone/Mondini. La Sampdoria vive uno dei momenti più terribili della sua storia e tutto nasce da quella scelta, dai filtri, dalla fretta di liberarsene. Ritiene ancora che il suo silenzio sia opportuno in questo contesto?
- Cosa prova a vedere la Sampdoria, società che suo padre ha prima salvato e poi guidato con orgoglio per anni, camminare inesorabilmente verso il fallimento, sul fondo della classifica, con diversi uomini di Ferrero ancora all’intero pronti a fiancheggiarlo, trattative triviali da mesi sui giornali, le speranze di salvezza che ogni giorno affievoliscono? Quali sono i suoi sentimenti in questo contesto?
- non reputa ancora che sia giunto il momento di onorare la parola data pubblicamente ai Sampdoriani?
 

LA SPEZIA - Lo Spezia sbanca il Bentegodi, si allontana dal fondo classifica e lascia il Verona all'ultimo posto. I bianchi chiudono il primo tempo in svantaggio per il gol di Verdi e sotto choc per il gravissimo infortunio di Dragowski, che si lesiona la caviglia dopo un'uscita su Lasagna, lasciando il campo in lacrime e in barella: per il portiere della Nazionale polacca sfuma il Mondiale in Qatar. Ma nella ripresa sale in cattedra Nzola che con una doppietta ribalta il risultato, conquista la vittoria che vale punti preziosissimi per la salvezza.

LA CRONACA
PRIMO TEMPO
16' Occasione Spezia: Conclusione di Ekdal da fuori area, Montipò para.
20' Depaoli anticipa Bastoni e mette al centro, Lasagna di testa da posizione favorevole non inquadra la porra.
23' Tiro a fil di palo di Lazovic scoccato da dentro l'area, palla fuori non di molto.
30' GOL VERONA. Lasagna supera Kiwior e Caldara e serve Verdi, che batte Dragowski in uscita. 1-0
39' Brutto infortunio per Dragowski dopo un'uscita su Lasagna.

SECONDO TEMPO
53' GOL SPEZIA. Pareggia Nzola su assist di Bastoni. 1-1
69' GOL SPEZIA. Nzola firma il raddoppio su assist di Bourabia.

VERONA-SPEZIA 1-2
RETI: 30' Verdi, 53' e 69' Nzola.
VERONA (3-4-2-1): Montipò; Dawidowicz, Gunter, Ceccherini; Depaoli, Tameze, Veloso, Lazovic; Verdi, Lasagna; Djuric. All.: Bocchetti.
SPEZIA (3-5-2): Dragowski; Amian, Caldara, Kiwior; Holm, Agudelo, Ampadu, Ekdal, Bastoni; Gyasi, Nzola. All.: Gotti.

Il Genoa conferma le difficoltà al Ferraris e il solito splendido pubblico non basta per battere il Como: al rigore di Coda (nella foto) risponde Cerri nella ripresa e finisce 1-1.

LA CRONACA
PRIMO TEMPO
3' Gol annullato al Como, Cerri segna ma il VAR ravvisa un tocco col braccio.
7' Gol annullato a Genoa: segna Coda su assist di Badelj ma l'attaccante era in fuorigioco.
14' GOL GENOA. Rigore per il Genoa, Cagnano tenta di calciare la sfera ma colpisce Portanova. Nessun dubbio per l'arbitro Massimi. Dal dischetto Coda trasforma. 1-0
42' Odenthal serve Cerri, girata e sinistro centrale da pochi metri su cui Semper compie una gran parata.
47' Coda colpisce di testa e con Ghidotti battuto scheggia la traversa.

SECONDO TEMPO
67' GOL COMO. Cerri pareggia con un colpo di testa su cross di Cagnano.
69' Gol annullato al Genoa. Dragusin supera Ghidotti dopo la parata sul colpo di testa di Bani, ma l'azione è viziata dalla posizione attiva di fuorigioco di Puscas.
90' Yeboah entra in area e calcia, Ghidotti salva deviando con la spalla.
94' Cerri salta l'avversario, crossa in mezzo e Da Riva chiama Semper alla parata.

GENOA-COMO 1-1
RETI: 14' Coda (rigore), 67' Cerri.

GENOA: Semper, Sabelli, Bani, Dragusin, Frendrup, Strootman, Badelj, Portanova, Aramu, Gudmundsson, Coda.
COMO: Ghidotti; Vignali, Odenthal, Solini, Cagnano; Bellemo, Iovine, Arrigoni, Parigini; Cerri, Cutrone.