Sanità

Il 15 febbraio scatta l'obbligo di super green pass per gli Over 50. Riaprono anche le discoteche dopo mesi di chiusure mentre Bassetti spinge ancora per il cambiamento nella lettura dei dati tra persone ricoverate per covid e con covid
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Un vero e proprio boom di Over 50 vaccinati in Liguria. Ben 11mila in una settimana secondo i dati forniti da Alisa. La campagna vaccinale prosegue in Liguria e subisce un ulteriore accelerata dopo l'obbligo imposto dal Governo per tutti i 50enni. Il prossimo 15 febbraio scatta infatti l'obbligo sul lavoro del green pass rafforzato (certificazione verde che si ottiene solo attraverso vaccinazione o guarigione entro 6 mesi). Senza questo scatta il blocco.

Niente più mascherine all'aperto. Da questo venerdì l'obbligo decade in tutta Italia senza distinzione di colori di rischio. Una misura attesa che dà il senso della situazione che il Paese sta vivendo con i dati che continuano a migliorare. Solo in Liguria gli attuali positivi al Covid sono passati in dieci giorni da 55mila a 30mila circa. Ora via i dispositivi per chi cammina lungo le strade all'aperto, ma con criterio e buon senso. Consigliato infatti quando ci si trova in vie particolarmente affollate continuare a indossare la mascherina che deve essere sempre a portata di mano. Andrà sempre e obbligatoriamente indossata non appena si entra in un luogo al chiuso: come bar, ristoranti, palestre e piscine o nei mezzi di trasporto pubblico a breve e lunga percorrenza dove è obbligatoria la FFp2. E intanto da Roma si aspetta che la situazioni continui a migliorare per levare anche quest'obbligo.

Nel frattempo un altro punto cardine della lotta al Covid potrebbe decadere nei prossimi mesi: il famigerato green pass. Il ministro del Turismo Massimo Garavaglia guardando all'estate (e a quello che accade nelle altre nazioni) dice espressamente che non vede per quale motivo a giugno dovrebbe ancora essere operativo il certificato verde. E allora forse davvero questa volta davvero l'emergenza pandemica potrebbe terminare definitivamente entrando nella nuova fase endemica di convivenza col virus.

Ma questo venerdì segna anche la riapertura delle discoteche chiuse dalla fine del 2021. Di nuove porte aperte dunque ma con la mascherina addosso per chi vuole tornare ad affollare le sale. Il settore prova a ripartire e cerca una nuova normalità, ma le perdite economiche subite in questi due anni di pandemia mettono in risalto un bilancio pesantemente in rosso con tante realtà costrette a chiudere.

Nell’ultimo mese si è registrata un’accelerata delle vaccinazioni che ha determinato un’ulteriore riduzione degli over 50 non vaccinati che oggi sono solo 67.239, pari al 4,8%. “Si tratta di numeri molto contenuti – spiega ancora Toti – a fronte di 1.240.403 persone in Liguria vaccinate con almeno una dose e 1.223. 624 vaccinate con ciclo completo e 859.773 i vaccinati con dose booster. Segno di una campagna vaccinale molto estesa”.

Per quanto riguarda l’incidenza settimanale scende ulteriormente da 1.223 nuovi positivi ogni 100.000 abitanti agli attuali 1.098. In aumento anche in vaccinati nella fascia 5 – 11 a quota 21.033 e 23.591 prenotati. In netta diminuzione anche i nuovi positivi a quota 1.963 di cui 289 nella Asl 1 Imperiese, 366 nella Asl 2 Savonese, 842 nella Asl 3, 196 nella Asl 4 del Tigullio, 262 nella Asl 5 Spezzina. Diminuiscono di 17 unità gli ospedalizzati a quota 696 di cui 32 in terapia intensiva. Di questi ultimi 24 i non vaccinati e 7.645 i soggetti in sorveglianza attiva.

Per l'infettivologo Matteo Bassetti il doppio effetto vaccinazioni, guariti sta portando l'Italia fuori dalla quarta ondata Covid. La questione dei dati diffusi pone ancora una volta l'attenzione sulla corretta lettura. "Secondo l’ultimo rapporto Fiaso sul totale dei ricoveri Covid in ospedale il 60% sono 'per covid' e il 40% sono 'con covid' - spiega Bassetti -. Cresceranno ancora i pazienti 'con covid' e scenderanno quelli 'per covid'. Quali sono i pazienti con covid? Quei pazienti che arrivano in ospedale per con traumi, con scompensi cardiaci, con patologie urologiche, neurologiche, pazienti che devono essere sottoposti a intervento chirurgico e che in ospedale ci vengono per curare proprio queste malattie e non il Covid e vengono trovati positivi al tampone pre-ricovero". E allora ecco il nuovo appello rivolto alle istituzioni a rivalutare la lettura dei dati: "Da mesi sostengo la necessità che nel bollettino si dividano i casi tra quelli “per” e quelli “con” covid, ma chi dovrebbe ascoltare non lo ha fatto…peccato per tutti" conclude Bassetti.