Sanità

Fondamentale è dare in anticipo il proprio consenso.: in Italia lo ha dato solo il 55,3%
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GENOVA - Massimo, Danilo, Aida, Maurizio, Luigi, Romina, Vincenzo: sette volti, sette storie unite da un unico fil rouge il percorso di un trapianto di fegato. Sono i protagonisti martedì sera su Primocanale dalle 21 nella nuova puntata di 'People, cambia il tuo punto di vista' in diretta dallo studio di Terrazza Colombo.

La vita prima e dopo il trapianto, la loro esperienza, i dubbi e le paure, ma anche le possibilità e la grandezza di quel dono che ha regalato loro una nuova vita. In studio insieme a loro anche i medici del team multidisciplinare della chirurgia dei trapianti di fegato del Policlinico San Martino di Genova diretta da Enzo Andorno riaperto a maggio 2021.

Una serata nella quale attraverso la storia di 7 trapiantati cercheremo di sensibilizzare sull’importanza della donazione perché senza donazione non c’è trapianto. Il trapianto costituisce l’ultima terapia possibile per molti pazienti. E quelli in lista di attesa, oltre 8mila persone, sono più degli organi e dei tessuti a disposizione.

In questo momento sono una ventina i liguri in lista d'attesa per un trapianto di fegato, l'attesa varia in base al gruppo sanguigno, in media si attende tra i 6 e i 12 mesi.

L’Italia si conferma come il Paese che realizza il maggior numero assoluto di trapianti di fegato in tutta Europa. Con un trend in costante aumento: dai 7-800 dei primi anni 2000 agli oltre 1.200 del 2019, con l’inevitabile, anche se contenuta, flessione del 2020 a causa della pandemia. Ma non basta.

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Gli ultimi dati liguri sulla donazione non sono buoni: la media italiana è di 24,5 donatori per milione di abitanti mentre la Liguria nel 2022 si è fermata a 13,5 con un peggioramento dopo il Covid la Toscana è a 49, l'Emilia a 46 per questo dobbiamo impegnarci tutti insieme per sensibilizzare alla donazione.

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"Serve più informazione dedicata in particolare alla popolazione anziana, in troppi pensano ancora che gli organi di un anziano non possano essere usati e invece non è così - sottolinea il chirurgo Andorno - non ci sono limiti di età, e si possono trapiantare in sicurezza".

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Fondamentale è dare in anticipo il proprio consenso che si può formalizzare in diversi modi: al distretto Asl di appartenenza, iscrivendosi all’associazione italiana donatori organi Aido, on-line e all’anagrafe comunale al momento del rinnovo della carta d’identità.

E' solo del 55,3% la percentuale degli italiani che hanno espresso la propria volontà sulla donazione degli organi per un trapianto. Il dato emerge da una ricerca, promossa dal Centro Nazionale Trapianti in collaborazione con l'Università di Padova.

Senza dimenticare che da decenni per alcuni organi il trapianto è possibile da donatore vivente.