Sanità

"Questo è fondamentale, se diminuissero almeno il 15% degli esami, di cui molti sono a volte inutili, sarebbe già un passaggio importante" spiega il direttore di Alisa
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GENOVA - Si lavora per accorciare le lunghe liste d'attesa della sanità ligure. Un problema tutto italiano che trova riscontro anche in Liguria e che è solo peggiorato con l'arrivo della pandemia da covid 19. Arretrati, lunghe file per l'ortopedia, la chirurgia generale, l'urologia, mesi per fare gli esami prescritti.

Il via di quella che rappresenta una vera rivoluzione nella sanità ligure sarà venerdì 29 luglio quando la piattaforma regionale prenotosalute.regione.liguria.it sarà online a partire dalle 19: il nuovo strumento per i cittadini dovrebbe già andare ad aiutare il sistema di prenotazioni, ma non solo. A fotografare la situazione a Primocanale è Filippo Ansaldi, il direttore generale di Alisa, che spiega quali saranno i prossimi passi per dimezzare o almeno sfoltire le lunghe liste d'attesa della sanità ligure. Per combattere l'attesa si metteranno in campo nuovi fondi per i centri privati accreditati: "Le aziende hanno difficoltà a raggiungere il target che gli è stato dato, ma a breve ci sarà una manifestazione di interesse. Ci sono 9 milioni di euro che verranno messi a bando con una distribuzione del fabbisogno e calcolando la capacità di risposta delle aziende". 

Fondi ma anche la collaborazione con i medici di base: "In primis parleremo con i medici di medicina generale - continua Ansaldi -, stiamo già pensando di coinvolgere l'Ordine, insieme alle Asl per impostare tavoli di lavoro volti a minimizzare gli esami assolutamente inutili che a volte vengono prescritti e raggiungere così un'appropriatezza ottimale".

"Dobbiamo rispondere al fabbisogno attuale - sottolinea -, al fabbisogno che si è accumulato negli ultimi 18 mesi dovuti alla pandemia con un sistema sanitario che è ancora impegnato con il covid e le sue conseguenze. Diciamo che è una partita difficile che giochiamo con uno zaino pieno di pietre sulle spalle".

"Se diminuissero almeno il 15% degli esami, di cui molti sono a volte inutili, sarebbe già un passaggio importante. Insieme all'aumento di disponibilità e alla facilità di prenotazione il grave problema delle liste d'attesa troverebbe sicuramente sollievo".

 

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