Tante novità sui lavori della diga di Genova, sui tempi, sui ritardi e recuperi, sulle nuove attività e sui dragaggi del porto. Ospite di Maurizio Rossi a "Terrazza incontra", il neo presidente della Regione Marco Bucci, e commissario per la diga, spiega lo stato dell'arte dell'opera chiave del porto di Genova.
Cassoni: arrivato il quinto in ritardo, ecco perchè
Come mostrano le telecamere di PortView da Terrazza Colombo, il quinto cassone della nuova diga è arrivato nel porto di Genova l'11 dicembre, proprio il giorno dell'intervista a Bucci. Che spiega così il ritardo di quasi tre mesi rispetto alla data prevista inizialmente del 22 settembre: "Il cassone che doveva arrivare qui il 22 settembre è stato fermato due giorni prima perché nell'operazione si è visto un problema, tra l'altro anche nei cassoni che erano già già presenti: è un po' difficile descriverlo, però come sapete il cassone si fa dalla base e si fanno poi delle corone attorno, di cemento e ovviamente di materiale ferroso, e poi piano piano c'è un cassero che viene spostato verso l'alto fino ad arrivare all'altezza completa. Ecco, durante l'operazione di sollevamento del cassero si è constatato che ci sono delle piccole porzioni di cemento che vengono strappate via dal cassero, ve lo dico in maniera poco tecnica ma tanto per farlo capire. Ecco, questa cosa non va bene e ce ne siamo accorti quando il cassone era già finito, quindi su questo cassone si è dovuta fare tutta un'operazione di rilievo all'interno e all'esterno di tutti i vari compartimenti per andare a mettere a posto tutte le parti di cemento, diciamo così, che si erano staccate. Parlo di parti piccole, non parlo di drammi, però le cose devono essere fatte bene e allora ci è voluto tutto uno studio particolare, non soltanto per mettere a posto questo cassone, ma anche per prevedere prossime miscele che non siano più così aderenti al cassero. Non so se mi sono spiegato ma questo è il problema tecnico.
Realizzato a Vado il sesto cassone e si lavora sul settimo
Nel frattempo però è stato fatto un altro cassone, che è il C35 che è pronto a Vado, e ce n'è un altro che sta venendo su quindi non è che abbiamo perso tanto tempo. I lavori vanno avanti, certo c'è questo ritardo che può essere quantificabile in un paio di mesi, ma verrà ampiamente recuperato in futuro.
Si lavora per il primo dei cassoni grandi
Si comincia a fare anche il cassone grosso a Vado. C'è il nuovo impianto che lo costruisce (Ndr. Tronde Barge) e che ha bisogno di un apporto di cemento continuo e c'è da mettere a punto tutto in maniera tale che ci sia abbastanza calcestruzzo per lavorare, e si sta procedendo. Appena avremo gli ok anche per quello, cominceremo a sistemare anche i famosi T1 che sono i cassoni grandi. Prevedo non prima di marzo-aprile. Comunque appena arriva il T1 ovviamente abbiamo la certezza che tutto è risolto.
Riempimento dei cassoni con materiali dei dragaggi
Per quanto riguarda i riempimenti, sono completi sino a 4 metri ora, quindi la parte statica è garantita e riempiremo tutto il resto perché il commissario ha firmato l'autorizzazione dei dragaggi, che presto cominceranno: sapete che è stato fatto un un decreto legge che sarà convertito in legge, che prevede che possiamo sostituirci, tra virgolette, ad alcuni enti statali in maniera da dare l'approvazione immediata senza dover fare il back and forward, cioè senza andare avanti e indietro. Questo è un grande vantaggio di tempo che vuol dire sempre risparmio economico. Ovviamente possiamo andare avanti solo se Regione, Arpal e ASL hanno dato tutti l'ok, e l'hanno dato".
IL COMMENTO
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